Lega e Forza Italia votano contro gli eurobond/Conte va indebolito al vertice di Mamma Europa. Ma per Patriciello tutto OK

In un’intervista al Finacial Times che ha fatto scalpore, il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato: “E’ arrivato il momento di introdurre gli eurobond per finanziare i Paesi in difficoltà e se non riusciamo a farlo oggi i populisti vinceranno in Italia, in Spagna, forse in Francia e altrove”.

Musica per le orecchie di tanti italiani e di Giuseppe Conte che si è impiccato all’eurobond e ci rimetterebbe le penne se tornasse a mani vuote dal decisivo vertice di giovedì prossimo. Al quale il capo del nostro Governo si presenta però ammaccato in credibilità e sostegno nazionale a causa del voto contro gli eurobond che gli europarlamentari italiani di destra hanno espresso venerdì a Strasburgo. Così sabato tutti hanno letto sui giornali italiani titoli come “Salvini e Berlusconi votano contro gli eurobond”.

La risoluzione, proposta dai Verdi tedeschi, è comunque passata a larga maggioranza senza distinzioni politiche e geografiche tra le forze europeiste e socialdemocratiche (olandesi e finlandesi inclusi). Invece lo schieramento sovranista populista del nostro Paese ha offerto uno spettacolo sconcertante bocciando la sospirata mutualizzazione del debito. Un voto che ha reso ancor più esplicita la strategia leghista di portare l’Italia fuori dall’euro, alla quale, per interessi di bottega, si è adeguata Forza Italia.

Ebbene, sabato scorso, all’indomani di quella sciagurata votazione, il quotidiano molisano “Primo Piano” ha pubblicato un articolo – o, meglio – un comunicato su quattro colonne dal surreale titolo “Covid, Il Parlamento UE approva le misure. Patriciello: solo insieme si potrà uscire dalla crisi.

C’è da pensare che il comunicato sia stato preconfezionato e messo imprudentemente in pagina senza conoscere il voto di Strasburgo. Lascia infatti basiti che chi ha votato contro l’eurobond scriva, contro l’intelligenza dei molisani, che “il Parlamento ha lanciato un messaggio chiaro: se c’è un modo per uscire da questa crisi, quel modo è insieme!

Insieme? Insieme a chi? Ai sovranisti che puntano a sterilizzare l’anima dell’Europa e farne il corpo a brandelli nazionali? Ma siamo seri. Lo sconvolgimento storico che stiamo vivendo richiede un vero cambio di passo e invece tocca aspettare che una certa classe politica e tutto l’intreccio dei suoi interessi materiali abbia, come uno yogurt, la sua scadenza naturale.

Postilla* A proposito di “intrecci”, leggo su <primonumero> che “secondo indiscrezioni, la strategia di Toma (azzerare la squadra di governo) sarebbe stata concordata direttamente con l’europarlamentare Aldo Patriciello nel ruolo di consigliere con il sottosegretario Quintino Pallante”. Parlare di “indiscrezioni” è un’eleganza: perché lo sanno tutti in quali mani sta il Molise.

Giuseppe Tabasso333 Posts

(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.

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