Lo spettacolo “dal vivo” e lo spettacolo “dal video”

di Francesco Vitale

Il teatro, la musica, la danza sono per definizione “spettacoli dal vivo” e per questo la fruizione attraverso uno schermo è naturalmente una distorsione.

C’è da dire che la ripresa per la TV ha permesso di cristallizzare gli spettacoli di Nureev e Carla Fracci, dei grandi musicisti in concerto o il teatro di Eduardo, Carmelo Bene o della “Compagnia dei giovani” di Giorgio De Lullo, ma resta il fatto che la vera magia dello spettacolo dal vivo non è replicabile in TV. In questo momento, però, gli spettacoli sono fermi e dai primi giorni della chiusura primaverile, si è proposta la possibilità di fruire dell’arte attraverso uno schermo.

Molti musicisti, attori e interpreti si sono proposti, spesso gratuitamente, per delle performance che accompagnassero gli italiani chiusi nelle proprie case e il dubbio di molti è stato sulla opportunità di tale scelta. “Non è lo stesso!” è stato il grido di indignazione di molti amanti dello spettacolo dal vivo. “Si svaluta il lavoro dell’artista, se viene offerto gratuitamente e facilitandone l’accesso!” sottolineano molti operatori culturali.

Tutto vero, ma il momento storico è unico e (speriamo) irripetibile: se l’unico modo di fare cultura e di fruirne è quello di usare i video attraverso i social, ben venga, purché successivamente si torni alla normalità!

Una strada per non abituare il pubblico a sostituire gli spettacoli in sala con le performance virtuali è quella di costruire i filmati in maniera diversa rispetto a quel che sarebbe una performance in presenza. Diverso è lo strumento e differente deve essere necessariamente la modalità comunicativa: durata breve, al massimo di cinque o sei minuti, e un montaggio semplice ed efficace dovrebbero essere le regole base per riprodurre sullo schermo quel che non si può fare sul palco.

Che lo spettacolo “dal vivo” sia sostituito dallo spettacolo “dal video”, ma solo per poco. Ci manca tanto il teatro… quello vero!

Francesco Vitale83 Posts

È nato a Campobasso nel 1981. Laureato in Giurisprudenza, è Consulente Finanziario dal 2006 e abilitato all’esercizio della professione forense dal 2008. Opera nel settore culturale sin da giovanissimo con la compagnia teatrale “Maschere Nude - Amici del teatro Pirandelliano” e dal 2012 si occupa di produzioni teatrali e cinematografiche con INCAS Produzioni, fondata con William Mussini e Roberto Faccenda. È autore del libro “Ciak in Molise” (ed. Gump, 2020), in cui affronta il tema delle potenzialità del settore cinematografico in Molise.

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