LA STORIA. Riace e il Fuorilegge nella notte di Natale

di Ilario Ammendolia da zoomsud.it

Poco più di tre anni fa una giovane profuga di nome Joy con tre figli, Prosper di 6 anni, Destiny di 4, Cristian di tre sono arrivati a Riace. Dopo poco tempo a loro si aggiunge una piccola bambina che Joy ha voluto chiamare “Miracolo”. Il miracolo di trovarsi, dopo un drammatico viaggio, in un Paese ospitale.

Passano quasi due anni e il 18 dicembre del 2018 Joy, i suoi quattro figli e tantissimi altri profughi a bordo di un pullman noleggiato dalla Prefettura vengono obbligati a lasciare il paese in cui avevano trovato dignità ed accoglienza. La loro fu una partenza molto triste più simile ad una deportazione che ad un viaggio della speranza.

Perché, in quel momento, i profughi erano costretti a lasciare Riace? Perché lo Sprar era stato chiuso ed il sindaco, Mimmo Lucano, prima arrestato e poi mandato in esilio per quasi un anno.

In precedenza “Riace” aveva resistito per oltre due anni, prima al blocco dei fondi dovuti dal Ministero degli Interni e poi agli assalti continui delle forze dell’ordine alla ricerca spasmodica di reati.

Mimmo Lucano era “il fuorilegge” ed in parte lo era davvero. Basti pensare, per esempio, che aveva rilasciato “illegalmente” la carta d’identità a Becky Morse, nel momento in cui è stata costretta a lasciare Riace. Il documento sarà ritrovato accanto al suo corpo incenerito tra le fiamme mentre tentava di riscaldarsi bruciando cartoni nel lager di Rosarno.
Becky ritornerà a Riace in una bara per essere sepolta.

Ritorniamo a Joy. L’ avevamo lasciata mentre partiva da Riace per essere trasferita in un centro in cui la “legalità” rappresenta un valore assoluto così tanto che “in nome della legge” Joy ed i suoi bambini vengono messi sulla strada. Tempo scaduto e la “legge” è “legge” anche quando mancano poche ore a Natale. L ‘epidemia infuria ma Joy ed i suoi figli sono drammaticamente soli in un Paese straniero.

A questo punto nella testa di Joi si accende una luce: Riace. E la sera del 23 dicembre di quest’anno Joy bussa alla porta del “fuorilegge” Mimmo Lucano.

Non è una fiaba di Natale.

I problemi legati all’immigrazione ci sono e restano tutti ma il “fuorilegge” di Riace ha accolto Joy ed ha dato una casa ed un pasto caldo a lei ed i suoi figli. Lo Sprar è chiuso ma non le braccia di quella Calabria, bella e generosa, che pur si tenta di infangare. Oggi Joy ed i suoi figli, insieme ad altri migranti senza diritti, sono a Riace.

In questa storia che abbiamo appena raccontato ci sono prefetti e ministri che chiudono “Riace” ma fanno finta di non sapere del lager di Rosarno, forze dell’ordine a cui viene ordinato di indagare sul Paese calabrese quanto mai è stato fatto con una cosca di ndrangheta, magistrati che arrestano e mandano in esilio gli “eretici”, burocrati che mettono i profughi sulla strada a pochi giorni da Natale, fuorilegge che continuano ad accogliere.

Ora, parafrasando la parabola del “Buon Samaritano” chi tra costoro, credete abbia meglio interpretato la Costituzione?
Chi, nella notte di Natale di quest’anno, è stato più vicino al Bimbo appena nato nella Grotta di Betlemme?
Non so voi, ma io non avrei dubbi: il “fuorilegge” .

Buon 2021 a Joy, alla piccola Miracolo e agli altri figli. Buon 2021 a tutti voi.

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