2025 /Più ombre che luci di un anno strambo
Le stramberie di quest’anno imprevedibile sono scattate alle prime luci natalizie quando quel gangster di Putin fa circolare da Mosca una perfida buffonata col video di un Babbo Natale russo a mano armata che fa saltare in aria tutti i Babbo Natale europei.
Seguono le ambasce della terribile carcerazione di Cecilia Sala e i venti giorni di suspense diplomatica per rivederla poi a casa la prima settimana di questo complicato 2025.
Sergio Mattarella, che è la nostra stella polare, ci ha raccomandato di non perdere la fiducia richiamando tutti noi alla partecipazione, cioè di non fare “occhio non vede, cuore non duole”, ma di tenere invece sott’occhio le poche luci e le tante ombre interne ed esterne.
In un quadro così malsicuro, le incognite più preoccupanti sono quattro: l’esito della guerra in Ucraina; i conflitti in Medio Oriente; l’imprevedibilità dei progetti di Trump e i dazi a difesa dell’industria USA; infine l’Europa costretta a guardare oltre sé stessa e a riformulare il suo ruolo geopolitico globale.
Il prossimo giorno 20 Donald Trump, affiancato dal miliardario Elon Musk. rimette piede alla Casa Bianca da pregiudicato con 34 reati per il caso dei pagamenti alla pornostar, Stormy Daniels. Con loro si apre un’era di guerre commerciali, di appetiti satellitari e perfino di inattese sottrazioni territoriali, dal Canada a Panama fino alla Groenlandia.
C’è chi ci ride sopra e la prende come un’eccentrica “americanata”, ma c’è anche chi parla di maestri del caos capaci di scatenare un pandemonio all’insegna della tanto sbandierata “Maga” (Make America Great Again).
Intanto l’Europa deve vedersela con le ultra destre ed è in grande attesa delle decisive elezioni che si terranno in Germania il 23 febbraio. Elon Musk si è incontrato con Alice Weidel, leader di “Alternative fur Deutschland”, e ha invitato gli elettori tedeschi a “votare ultra-destra e uscire dall’euro”. Cioè a far crollare l’Unione Europea.
Può anche darsi che questo Musk venditore di auto e satelliti sia un genio, ma del male.
Insomma, l’antipasto offerto dai tycoons del mondo fa più temere che sperare. Ci aspettiamo tuttavia che il 2025 dispensi più risultati che speranze.
Giuseppe Tabasso368 Posts
(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
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