Newsletter – Anatomia delle immagini

FOTO 1 – Ci sentiamo già orfani per la dolorosa perdita di un Papa straordinario che ha predicato la vicinanza ai diseredati e denunciato la
globalizzazione dell’indifferenza.
La sua morte ha scosso il mondo e fatto passare giorni storici. Abbiamo vissuto l’intermezzo di un 25 aprile “buono come il pane” e tra poche ore ci augureremo un 1° Maggio con più lavoro e meno morti sul lavoro. Poi inizierà l’attesa di un Conclave che ci assicuri la fumata più bianca che si può.
Giorni insomma di tormenti interni per le guerre in atto tanto osteggiate da Papa Francesco.
E domenica scorsa, proprio sotto la cupola di San Pietro, a pochi metri dalla bara esposta alla condoglianza mondiale, due uomini, uno potente l’altro impotente, messi a sedere con la speranza che si guarissero pezzi di mondo.
Di quell’imprevisto e improvvisato vis-à-vis, non si è saputo più nulla. Rimaniamo quindi aggrappati a quella foto che potrebbe diventare storica o catastroficamente deludente. Non ci resta perciò che appellarci a San Bergoglio.
FOTO 2 – Tornando dalle nostre parti è da segnalare un evento lieto e piuttosto insolito legato all’80° anniversario della Festa della Liberazione dal regime fascista.
E’ successo al Comune di Isernia dove, per mano gruppo Pd, è stato avviato l’iter di revoca della cittadinanza onoraria conferita al Mussolini il 20 maggio 1924. C’è voluto un secolo, forse per nostalgie locali, sbarazzarsi di un concittadino così scomodo. Tuttavia Isernia ha dato un esempio lodevole, in quanto la mozione è stata sottoscritta da tutta la maggioranza, cioè Fratelli d’Italia inclusi.
Purtroppo l’evento non è stato fotografato. In compenso – per puro caso o per infingardaggine giornalistica – “Primonumero” ha pubblicato una foto che ritrae nella sede termolese di FdI un cosiddetto “gruppo di opposizione” alle cui inconsapevoli spalle spicca, sotto la scritta FRATELLI D’ITALIA, l’intramontabile effige dell’eterna fiamma dedicata a Benito Mussolini.
A 80 anni dal 25 aprile e dalla terribile tragedia fascista, la cocciuta esibizione pubblica di questa fiamma è una svergognata, dolorosa provocazione contro l’Italia che si mette dalla parte giusta della storia.

Giuseppe Tabasso379 Posts
(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
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