Appunti & Spunti

Se il premio Pulitzer confortasse gli afflitti

di Giuseppe Tabasso

Il mitico giornalista John Pulitzer, quello del Premio Pulitzer, ripeteva che la missione della stampa è di “affliggere i soddisfatti e confortare gli afflitti.” Eccovi allora un caso fresco fresco per affliggere o, se volete, sputtanare una milionaria smoderatamente ingorda di soddisfazioni.
Il suo nome è Marta Fascina, ex “moglie nonché vedova” (morganatica?) di Silvio Berlusconi, ereditaria di un solido patrimonio e perfino deputata di Forza Italia che la settimana scorsa è riapparsa alla Camera ma solo per farsi riconfermare, com’è d’uso, il gettone extra di 250 euro al mese in qualità di segretaria della commissione Difesa.

Ingorda? Insaziabile? Non sono fatti nostri. Quello che però è assolutamente inammissibile e indigeribile sul piano etico e politico è che la ex first lady azzurra da sempre si guarda bene dal frequentare il Parlamento al quale si è fatta eleggere e retribuire mensilmente da noi contribuenti. Bisogna poi aggiungere che nel record degli assenteisti cronici figurano Umberto Bossi, per problemi di salute, e infine da varie legislature Antonio Angelucci (Forza Italia e poi Lega), un tycoon notoriamente sguaiato di origine abruzzese che controlla un impero di conflitti d’interesse basato su cliniche e giornali. Come dire un Patriciello in piccolo che non fa l’assenteista.

P. S. I giornali di Angelucci sono Libero, Il Giornale e Il Tempo, tutti ovviamente di destra. E su questo “ovviamente” dovremo certamente tornare per necessari chiarimenti.

(Fonte foto di copertina Open)

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