Appunti & Spunti

Termoli bel suol d’amore, stress termico e nostalgia canaglia

di Giuseppe Tabasso

Che bei ricordi quando Gino Paoli emanava sapore di sale e di mare, quando Fred Bongusto ci faceva ballare sulle rotonde sul mare e quando Bruno Martino furoreggiò con “Odio l’estate, il sole che ogni giorno ci donava, gli splendidi tramonti che creava, adesso brucia solo con furor”…

Quello che gli bruciava con furor era un perduto amor, altro che le temperature da record che hanno fatto chiudere perfino la Torre Eiffel a Parigi. Gli esperti ci spiegano che si tratta di fenomeni denominati “stress termico”. E per curarli ci consigliano di tutto: a pranzo può andar bene soltanto un gelato e ovviamente bisogna fare ginnastica al fresco almeno per 150 minuti a settimana.

Si dice che con le alte temperature aumentano gli svogliati e il consumo di angurie, che il caldo ossessiona ma anche affratella. Però che nostalgia quando arrivava il famoso anticiclone delle Azzorre sempre pietoso con noi europei.
A proposito di nostalgie. Nei lontani anni post bellici noi giovani impazzivamo per film e canzoni d’oltre oceano e spesso ridicolizzavamo canti del regime fascista. Uno di essi s’intitolava “Tripoli bel suol d’amore”, ma per noi dell’entroterra molisano il “bel suol d’amore” non era Tripoli ma diventava Termoli.

Era infatti a Termoli che, grazie alle brevi puntate estive che potevamo concederci, coniugavamo i nostri sogni (sole, sabbia e sesso). Era a Termoli che le nostre gioventù segnate da impulsi vanamente deplorati potevano finalmente sbirciare con la coda dell’occhio ragazze in (pudichi) costumi da bagno e perfino scoprirne di belle che prima ci sembravano brutte.

Altro che stress termici…

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