A.S.Re.M.: il sindacato nazionale NurSing UP chiede la stabilizzazione degli infermieri

di Massimo Romano

Con istanza in autotutela notificata alla Asrem e alla Regione Molise lo scorso 25 ottobre, l’Associazione Nazionale Sindacato Professionisti Sanitari della Funzione Infermieristica “Nursing Up” ha chiesto, per il tramite dei propri legali di fiducia avvocati Massimo Romano e Francesco Montagnoli, la revoca e/o l’annullamento in autotutela della procedura concorsuale indetta il 29 dicembre 2016, al fine di dare immediato corso alla stabilizzazione degli infermieri in regime di precariato, in conformità alle prescrizioni della legge Madia.

Ci si riferisce al provvedimento dirigenziale del 29 dicembre 2016, con il quale la ASREM indiceva una procedura concorsuale per la stabilizzazione di n. 140 infermieri in servizio precario da diversi anni. Il Sindacato Infermieristico, che nel tempo si è sempre battuto per i precari dell’Azienda, si è fatto oggi nuovamente portavoce dell’esigenza di chi, a distanza di molti anni, attende la doverosa stabilizzazione ma si vede ancora relegato nel limbo di una procedura concorsuale lenta, costosa e condotta in base a norme ormai inattuali e superate dalle più snelle procedure previste dalla legge Madia.

Cosicché, gli infermieri, pur avendo fatto domanda di partecipazione al concorso, rivendicano oggi la stabilizzazione a mezzo della più snella ed economica procedura prevista dall’art.20 del Decreto Madia.  L’istanza si basa anche su una ragione di ordine pratico: a distanza di anni dall’indizione delle procedure, infatti, la Asrem ha costituito la commissione d’esame solo di recente, risultando prevedibile l’ulteriore ritardo e slittamento della data di ultimazione della selezione.

Queste lungaggini, invero, non avranno altro effetto se non quello di aggravare la situazione di precariato, ancora in essere, nonché frustrare ulteriormente la posizione lavorativa di chi, da molti anni, attende la conclusione di un concorso che si trova ancora ad uno stato embrionale. È noto infatti che il principale motivo dell’abuso dello strumento della contrattazione a termine è stato causato proprio dal fatto che, da una parte ci sono i costi e le lungaggini di una procedura concorsuale, i quali confliggono nettamente con i limiti di spesa dell’Azienda sanitaria ed inibiscono quindi i bandi di stabilizzazione, dall’altra le conclamate esigenze di personale immediatamente operativo, dovute anche al turn over degli infermieri che si spostano con le mobilità delle aziende sanitarie del sud e del nord, che costringono le Aziende a fare abuso della contrattazione a termine protraendo i contratti molto oltre i 36 mesi.

Per superare tali criticità giuridiche e operative, gli avvocati Romano e Montagnoli, hanno invitato e diffidato la Asrem a riconsiderare in autotutela la pregressa procedura concorsuale e procedere senza ulteriore ritardo alla formazione di una graduatoria in applicazione della procedura prevista dall’art.20 del Decreto Madia.

Tale opzione, intatti, consentirebbe non solo di abbreviare moltissimo i tempi della stabilizzazione, ma anche di risparmiare i costi ingenti del concorso evitando, nel contempo, un aggravamento dell’abuso del precariato ed offrendo una risposta celere ed efficace all’esigenza di personale nel comparto sanitario pubblico. Secondo la nuova procedura di stabilizzazione, infatti, dopo la valutazione ed il controllo dell’effettiva presenza dei requisiti richiesti dovrebbe essere stilata una graduatoria degli aventi diritto che, dopo aver assegnato un punteggio per ogni anno di anzianità maturata, dando la precedenza a tutti coloro in servizio al 22 giugno 2017, porterebbe ad una immediata stabilizzazione dei più anziani. Si attende ora un riscontro da parte della Asrem, altrimenti della questione saranno investite le autorità politiche, sia regionali che statali.

0 Comments

Lascia un commento

Login

Welcome! Login in to your account

Remember me Lost your password?

Lost Password