Raffaele Cantone si sente di troppo e se ne va: “Mi sono sentito sopportato, torno a fare il magistrato

di Redazione Huffington Post

Lascia la presidenza dell’Anac e concorrerà per tre Procure. Fa trapelare più di qualche preoccupazione per il Codice degli appalti e il ddl anticorruzione

Raffaele Cantone si sente di troppo e lascia l’Anac, l’Autorità anticorruzione che è stata finora strettamente legata al suo nome. All’interno del governo non ha avvisato nessuno, perché la scelta di lasciare, scrive il Corriere della Sera, avviene al termine di otto mesi vissuti sempre lontano da premier e ministri. “Mi sono sentito sopportato e siccome non sono uomo per tutte le stagioni ho meditato a lungo e poi ho capito che era arrivato il momento di tornare a fare il mio mestiere”.

Il mestiere di magistrato. Nella richiesta già presentata al Csm ha indicato tre uffici: Perugia, Torre Annunziata e Frosinone. Nelle ultime settimane, il presidente dell’Anac aveva espresso più volte preoccupazione per la norma del ddl anticorruzione che alza a 150 mila euro il tetto per gli appalti con procedura diretta e per alcune uscite di Matteo Salvini sulla necessità di strappare e riscrivere il codice degli appalti. “Sembra che il problema del Paese sia diventato l’anticorruzione” diceva Cantone ai suoi.

Ieri alla Link Campus University, Cantone ha lasciato un messaggio in chiaroscuro sulla lotta alla corruzione. “Non immagino neanche lontanamente che si possa definitivamente spazzare via la corruzione, chi lo dice o non sa cosa sono i corrotti o prende in giro il Paese. Ma penso che il Paese ce la possa fare, al di là delle oscillazioni fra la forca e il liberi tutti”.

Fonte: Huffington Post

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