Fumo negli occhi e fumo nei polmoni
A proposito di un comunicato di Legambiente che plaude all’iniziativa dell’Assessorato all’ambiente del Comune di Campobasso che ha stabilito che le auto elettriche e quelle ibride potranno parcheggiare gratuitamente nelle strisce blu delle strade del capoluogo regionale, pubblichiamo una considerazione di Carmine Mastropaolo, segretario regionale della UIL trasporti, oltre che redattore de il Bene Comune
di Carmine Mastropaolo
Mi ha colpito il comunicato stampa di LEGAMBIENTE, Circolo Eugenio Cirese di ieri 23 maggio, in cui si plaude, si auspica e si spera. E’ veramente triste constatare come sia facile, per l’amministratore molisano ricevere encomi. Encomi che provengono da associazioni che dovrebbero essere preposte al controllo. La tristezza scaturisce dalla certezza che oramai siamo di fronte ad un sistema che è divenuto autoreferenziale. Ripeto, non soggetto, ma sistema. La “marchetta” è divenuta prassi. Il sistema di pesi e contrappesi è saltato. La qualità (reale e percepita) della vita a Campobasso ha solo insufficienze. Se ad esprimere un giudizio, chiamassimo un esaminatore serio (non severo!), verremmo irrimediabilmente bocciati. Non è possibile che una nobile e storica associazione ambientalista si schieri in maniera così grossolana sull’ultima “puzzetta” prodotta da una Amministrazione così poco sensibile, lo dicono i fatti, alle questioni ambientali.
Non è possibile avere letture diametralmente opposte sui problemi ambientali della città. Quando la stampa plaude a prescindere, quando le associazioni ambientaliste encomiano, quando i cittadini auspicano, quando tutti i problemi sembrano uguali, ci ritroviamo un’opinione pubblica lobotomizzata, incapace di dare la corretta dimensione ai problemi e fatalista sulla capacità di risolverli. Diveniamo tutti vittime di una paraculite diffusa. Si fa a gara a chi la spara più grossa. Riguardo all’ambiente e alla mobilità, ho sentito amministratori e politici (di maggioranza e di opposizione) fare riferimento a città nordeuropee. Ora, visto come siamo messi a Campobasso, Isernia, Termoli e Venafro, ditemi voi se possiamo ambire a realtà che da decenni hanno messo queste problematiche in cima alla graduatoria delle priorità da risolvere. E’ come se una nazione del terzo mondo decidesse di avviare un programma di spedizioni su Marte.
Non occorre studiare come ci si muove a Friburgo o a Nantes, mi accontenterei che i nostri amministratori cercassero di emulare città della Puglia o dell’Abruzzo in fatto di mobilità. Per vedere come si risolve il problema dei rifiuti basta fare un giro nella provincia di Salerno. Non ho mai frequentato un circolo di Legambiente, non conosco la mission di Aj Mobiltà, mi è sconosciuto l’Assessore all’ambiente del Comune di Campobasso, ma vivo questa città e posso tranquillamente affermare che non siamo messi bene. Dell’inadeguatezza e dell’incompetenza della nostra classe dirigente ci siamo accorti da tanto tempo, ma constatare la scarsa incisività delle associazioni ambientaliste e la scarsa fermezza della associazioni che rappresentano gli utenti del trasporto pubblico, ci fa sprofondare in una sconfortante tristezza. Uno scatto possibile sarebbe quello di smetterla di delegare.
Per dirla con Gaber: “libertà è partecipazione”. Fosse solo per capire quante auto elettriche e quante auto ibride circolano nella città di Campobasso.
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