Se a Parigi si fosse dato seguito alle proteste, oggi non ci sarebbero 7 milioni di visitatori in fila per la Torre Eiffel

Passante di Termoli. che la politica si assuma la responsabilità di decidere pensando al futuro della città e del Molise senza farsi condizionare dai tribunali di Facebook

Per il Responsabile della Comunicazione della Segreteria del PD Molise Luca Iosue anche la variazione della tratta ferroviaria è strategica per il futuro dell’intero territorio molisano. Se durante i lavori di costruzione della Torre Eiffel, l’amministrazione parigina avesse deciso di dare ascolto ai tantissimi oppositori dell’opera e alle centinaia di lettere di protesta pubblicate sui giornali, oggi non ci sarebbero 7 milioni di visitatori che ogni anno fanno la fila per salire su quello che è diventato il simbolo stesso di Parigi.

Non è chiaramente il caso di Termoli, ma aiuta a rendere l’idea. Dispiace infatti assistere a strumentalizzazioni che non hanno nulla a che fare con le esigenze di sviluppo della città e, quindi, del Molise. Mi riferisco al progetto di collegamento tra la zona portuale ed il lungomare nord, che restituirebbe alla cittadinanza migliaia di metri quadri pedonali, creando un Teatro che da troppi anni manca a Termoli, un parco, l’area attrezzata per bambini ed un giardino sul mare, impedendo l’accesso veicolare alla parte più bella e turistica, riqualificando zone degradate del centro cittadino, grazie ad un’opera strategica per la città di Termoli.

Immaginare una villa comunale al posto di un parcheggio in qualsiasi altro Comune sarebbe utopia, ma a Termoli potrebbe essere realtà. Come le auto che si muovano sotto il centro urbano, sostino in un parcheggio sotterraneo da 600 posti ed escano agevolmente dalla città, assicurando anche una notevole riduzione di emissioni. Se i comitati non hanno interesse nemmeno a valutare le ricadute economiche del progetto, il cui costo sarebbe anche a carico della società realizzatrice, la politica ha invece l’obbligo di farlo. Decidendo se continuare ad interessarsi solo di buche e marciapiedi o guardare strategicamente al futuro di Termoli.

I dati sulle presenze nelle strutture ricettive finalmente fanno emergere il grandissimo potenziale della città e non credo che i grandi flussi turistici, ai quali Termoli ambisce, richiedano immobilismo e scontri politici. Le opposizioni fanno bene a contrastare quest’opera se il loro interesse è quello di rincorrere la protesta.
Ma chi ha la responsabilità di Governare deve avere la lungimiranza di decidere sul futuro, anche contro i tribunali di Facebook. Il tutto nel pieno rispetto delle regole e dei ruoli. In primis del Comitato No Tunnel al quale non è mai stata negata la possibilità di lavorare al progetto e che, atti alla mano, non ha mai fatto registrare il diniego dell’amministrazione.

Addirittura, sul tunnel è stato richiesto un intervento al ministro Minniti, mentre personalmente lo avrei fatto per i dati preoccupanti contenuti nella relazione della Direzione Nazionale Antimafia sulle infiltrazioni criminali in Molise. Agli stessi oppositori dell’ultima ora chiedo di fare un giro tra gli operatori economici di Termoli, quelli che ogni mattina alzano la serranda e producono ricchezza. Quelli che vedono e vivono quotidianamente le difficoltà del territorio. Ma anche di incontrare quei ragazzi che non hanno un lavoro e che, vedendo la politica distruggere qualsiasi cosa parli di futuro e di opportunità per un semplice gioco delle parti, credono sempre meno nelle istituzioni, accrescendo la volontà di andare via dal Molise.
A loro andrebbe spiegato perché si rinuncia a fare investimenti sul territorio, buttando a mare le ricadute economiche e lavorative. Si abbia almeno il coraggio di dire: Termoli è bella e va bene così…mentre il resto del mondo corre e ci lascia indietro a crogiolarci nella nostra retorica e autoreferenzialità.

E allora, che la Politica con la “P” maiuscola assuma le proprie responsabilità e decida nell’interesse di tutti e non solo di una parte, quella “contro tutto e tutti”, quella che vive solo dietro una tastiera e che magari non ha mai partecipato ad un consiglio comunale. Tenendo anche conto che un’opportunità del genere difficilmente tornerà ad affacciarsi nei prossimi anni. Così come il progetto di variazione della tratta ferroviaria adriatica che restituirebbe a Termoli chilometri quadrati di spazio ed eliminerebbe la “frattura” tra la costa e l’interno. Questi sono treni che, come tanti altri nel passato, transiteranno per Termoli una volta soltanto. O ci saliamo e prendiamo la direzione del futuro o rimarremo immobili. E invece di agganciare la ripresa economica nazionale ed europea, continueremo ad essere il fanalino di coda e a piangerci addosso.

Fonte: Luca Iosue Responsabile Organizzazione e Comunicazione Segreteria Regionale Partito Democratico del Molise

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