Marinucci (Sardine Molise): vogliamo riattivare l’energia sociale

Dopo la prima grande manifestazione delle sardine a Roma che si è tenuta sabato scorso in Piazza S. Giovanni, abbiamo raggiunto telefonicamente uno dei portavoce del Molise, Stefano Marinucci per chiedergli quali impressioni ha ricavato dalla mobilitazione nazionale e di cosa si è parlato nella prima riunione di coordinamento che ha coinvolto 150 promotori delle iniziative di piazza e che si si è tenuta nello Spin Time Labs, la struttura occupata a cui l’elemosiniere del Papa, con un gesto rivoluzionario, riallacciò la luce rompendo i sigilli posti dalla compagnia elettrica.

Innanzitutto Marinucci si è detto entusiasta per la grande partecipazione (più di centomila persone provenienti da tutta Italia) che ha colto come un segnale incoraggiante di “riattivazione delle coscienze” laddove sembrava regnare la passività rispetto a un processo di abbrutimento culturale che ha visto emergere i cosiddetti leader populisti.

Il nostro tentativo – ha detto Marinucci – è quello di sensibilizzare le persone a occuparsi di politica, seppure con diverse posizioni, con l’obiettivo di approfondire i temi. Abbiamo deciso di fare qualcosa preoccupati dal fatto che sempre più persone si identificavano a-criticamente nei messaggi fuorvianti di personaggi senza scrupoli che invece di cercare soluzioni ragionevoli ai problemi complessi, offrono risposte semplicistiche alle pulsioni irrazionali di una parte di popolazione che si sente abbandonata e sta perdendo la speranza in un futuro migliore.

Nella riunione di coordinamento, invece, sono stati esplicitati i princìpi inderogabili per quanto generici possono essere in questa fase di inclusione di tutte quelle varie sensibilità che stanno manifestando interesse verso il movimento, e si è concordato di porre in atto atto iniziative nei territori da cui far scaturire una partecipazione sempre più capillare, nonché le proposte e gli input necessari ad affrontare i prossimi step organizzativi.

Nel Molise – ha concluso il coordinatore locale – stanno già aumentando significativamente le adesioni da parte di persone singole e anche comitati e gruppi che condividono lo spirito che ci anima. Il nostro obiettivo in questo momento è quello di creare un antidoto alla strumentalizzazione di cui sono vittime tante persone in buona fede, ad una comunicazione improntata al sensazionalismo senza sbocchi che caratterizza la cattiva politica, quella appunto che non è tesa allo sviluppo del libero pensiero critico, ma, attraverso la figura di un vate, parla alla pancia della gente dando l’impressione di rimetterla al centro, quando in realtà la omologa ad un unico pensiero, il suo.

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