La trascrizione della “Matricola seu inventario” presentata nella Biblioteca dei Frati minori

La biblioteca “P. Dioniso Piccirilli” del convento dei frati minori di S. Giovanni ai Gelsi è la più antica di Campobasso. In essa sono contenuti più di quarantamila volumi, soprattutto di carattere religioso ma anche di argomento storico, letterario, filosofico e scientifico. Tutti, comunque, risalenti ad almeno mezzo secolo fa.
In questa cornice, organizzata dall’Associazione “Ada Trombetta”, stamattina si è svolta la conferenza-stampa di presentazione del manoscritto “Matricola seu inventario” la cui trascrizione è avvenuta a cura di Paolo Matrella che ha anche introdotto l’argomento, per poi lasciare la parola alla professoressa Ada Labanca che ha fatto un breve excursus storico sulle dinamiche della “grande peste”, e al prof. Gianfranco de Benedittis che ha lanciato degli spunti molto interessanti sull’architettura e sul carattere della società della Campobasso del sei/settecento. Si tratta di un registro di 428 pagine in cui sono stati annotati, dalla grande peste del 1656 fino al 1823, tutti i beni e i denari appartenenti alla chiesa Arcipretale di Santa Maria dei Monti. Oltretutto, un documento molto raro se è vero – come ha spiegato lo stesso Paolo Matrella – che, ad oggi, era conosciuta soltanto la Matricola Silvestri della chiesa di S. Giorgio (attualmente custodita nella chiesa di S. Leonardo), citata da intellettuali del calibro di Albino, Masciotta, Gasdia.
Una Matricola, quindi, che può offrire un contributo notevole alla storia della città, essendovi citati 2400 nomi riferiti a ben 43 famiglie diverse, con 883 rogiti notarili. Come dire, uno spaccato attendibile della vita socio-economica del capoluogo molisano. Importante, inoltre, la parte concernente la toponomastica delle contrade e dei borghi. Non mancano le Memorie: per il versamento delle decime al vescovo di Bojano o dei metodi da utilizzare per pagare i coloni che lavoravano le terre dei feudi di Tappino o di Camposinarcone. Ci sono storie di ammanchi nella Sacra Cascia, di scomuniche, di imprigionamenti, di eredità ricevute dalla chiesa ma liquidate perché gravate dai debiti, compresi quelli “… del salmere”. Non mancano neppure note di costume per una tipica attività ludico-sportiva che si svolgeva “alle Campera”, oltre ai riferimenti ai paesi del circondario.
Infine, nel documento si possono ritrovare la terminologia giuridica del tempo, i diversi tipi di testamento, le misure agrarie, i tipi di monete correnti all’epoca, le forme di pagamento degli interessi, eccetera… Insomma tutto un mondo da scoprire, da approfondire, da trattare con l’intelligenza e la passione di chi ama studiare la piccola-grande storia locale.
Con la conferenza-stampa di oggi, in realtà, gli organizzatori hanno soltanto offrire ai media un’anteprima della presentazione vera e propria, per il pubblico, che avverrà, nello stesso luogo, sabato 24 ottobre alle ore 16.30.

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