Sequestrati impianti eolici al confine con il Molise

La Procura della Repubblica di Benevento sequestra alcuni impianti eolici al confine col Molise.

La Magistratura di Benevento ha disposto per il tramite della Guardia di Finanza il sequestro di diversi impianti eolici nei territori di Pontelandolfo e Campolattaro, non lontani dal confine col Molise, confermando la fondatezza dei rilievi evidenziati a più riprese nel corso di questi anni da associazioni ambientaliste, organizzazioni professionali agricole, amministrazioni locali, comitati e cittadini. Una lotta impari che recentemente ha visto riconoscere dal TAR Campania e dal Consiglio di Stato le ragioni di chi vuole difendere le proprie case, il valore della propria terra, l’attività zootecnica, i beni ambientali a rischio, le imprese commerciali, artigianali e turistiche, il patrimonio culturale, il tratturo, i parchi, le aree protette, i borghi e le zone natura 2000 di biodiversità oltre che a contrastare la devastazione del territorio con i connessi problemi in termini di salute evidenziati in più ricerche promosse da studiosi, esperti ed ordini professionali.

Proprio ieri il Consiglio di Stato non ha accolta la sospensiva richiesta sulla sentenza del 6 giugno con cui il TAR Campania aveva disposto la nullità di alcuni insediamenti eolici realizzati a confine col Molise in difetto di convocazione della Regione Molise alle conferenze di servizi, optando per accorpare l’intero contenzioso al giudizio di merito che si terrà presso lo stesso Consiglio di Stato nella seduta del 15 marzo 2018. L’intervento della Procura della Repubblica di Benevento apre una nuova fase nell’azione di mobilitazione della Rete dei Comitati e delle Associazioni di tutela ambientale di Campania e Molise, e sollecita un’iniziativa istituzionale ufficiale della Regione Molise atta a salvaguardare nel pieno rispetto delle leggi dello Stato il sito storico di Saepinum-Altilia, il Tratturo Pescasseroli-Candela, il Massiccio del Matese in attesa dell’avvio del Parco Nazionale, le aree sic, la Valle del Tammaro e tutto il territorio confinante con le province di Caserta e Benevento. Stante le innumerevoli diffide, note, istanze, interrogazioni consiliari e sollecitazioni trasmesse da diverse associazioni alla Regione Molise, non si spiegherebbe un’eventuale inerzia amministrativa su una materia molto delicata su cui si è già pronunciato a nostro favore il Consiglio di Stato.

Fonte: Michele Petraroia

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