Per Giose Rimanelli

di Federico Pommier

Oggi è morto Giose Rimanelli, un eccezionale e sottovalutato scrittore italiano. Il suo “Tiro al piccione” del 1953, da cui Giuliano Montaldo ha tratto il suo primo film nel 1961, è stato un romanzo importante, non solo per la qualità letteraria ma anche perché raccontava per la prima volta la guerra civile dalla “parte sbagliata”. Non è giusto però definirlo lo “scrittore di Salò” o simili, perché quell’opera era tutt’altro che ideologica ed esprimeva soprattutto il tormento esistenziale di una generazione. Non a caso fu molto apprezzata da Pavese e Calvino.

L’autoesilio in America, dove ha continuato a scrivere e a insegnare, ha contribuito a farlo dimenticare, ma forse così facendo Rimanelli non ha fatto altro che seguire il destino della sua terra, perché un autore molisano del 900 non poteva che emigrare… I suoi scritti sul Molise tra l’altro sono divertenti e acutissimi e pari a quelli di Jovine. Quando qualche anno fa l’ho conosciuto a Casacalenda, il paese dove era nato e che è anche il mio, mi ha colpito per la sua irriverenza e la sua libertà di pensiero. Mi resterà però il rimpianto di non avere fatto in tempo a organizzare al Festival un incontro tra lui e Montaldo per commentare il film (che credo lui non amasse).

Grazie Giose, non ti dimenticheremo.

libro giose rimanelli

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