Provvedimento disciplinare contro Lucio Pastore. Il comunicato della CGIL

Trovo alquanto discutibile la scelta dell’ASREM di adottare con tanta solerzia un provvedimento disciplinare ingiusto nell’intento di tacitare e reprimere voci contrarie alle scelte di politica sanitaria effettuate in questi lunghi anni, al fine evidentemente di intimidire chi osa criticare il sistema sanitario attualmente in vigore nella nostra regione.

E’ inaccettabile, e c’è davvero da rimanere sbigottiti, di fronte a tanta protervia. Peccato che altrettanta solerzia ed attenzione non venga impiegata nella ricerca di soluzioni alle problematiche che da diversi anni affliggono e mortificano il nostro sistema sanitario.

Questa organizzazione sindacale ha sempre denunciato pubblicamente e segnalato alla Direzione sanitaria oltre che a tutti gli organi e istituzioni competenti le annose disfunzioni e criticità esistenti, a partire dalle scelte riorganizzative, in alcuni casi peggiorative perché attuate attraverso tagli lineari, con la sola logica di far quadrare conti e bilanci senza tenere conto del reale bisogno di salute dei cittadini molisani.

Così, anziché potenziare ed efficientare i servizi, aumentando ed adeguando le risorse necessarie finalizzate allo scopo, ci si ostina a rendere sempre più difficile l’accesso ai servizi sanitari. Parliamo di risorse non solo economiche e finanziarie ma anche umane, che pur nell’esiguità numerica e stressate da turni massacranti e da carichi di lavoro insopportabili hanno, con grande dignità e passione per il proprio lavoro resistito ed arginato la temuta deriva pur di salvaguardare il diritto alla salute.

E’ noto a tutti cosa accade quando ci si rivolge per necessità ai nostri ospedali, ambulatori o servizi: file interminabili, ore di attesa, in gran parte dovute alla carenza di personale, alla vetustà ed obsolescenza dei mezzi tecnologici e diagnostici in uso, solo per citare alcune delle criticità. Senza dimenticare che la cancellazione e soppressione di intere unità operative di alcune discipline mediche e chirurgiche dirottate altrove ha creato disfunzioni ed aggravato le criticità.

Vorremmo dire all’azienda sanitaria molisana di riflettere sui temi che sono sempre stati posti nell’ambito delle relazioni sindacali e di non concentrarsi sul singolo professionista che ha piena facoltà e diritto di esternare il proprio pensiero su ciò che realmente accade nel suo contesto lavorativo.

Denunciare il malfunzionamento organizzativo di tutto o parte del sistema sanitario, esponendosi in prima persona, non è certo segno di volontà demolitiva quanto piuttosto di attaccamento all’azienda in un’ottica certamente propositiva.

Al dottore Pastore va tutto il nostro sostegno, stima e solidarietà. A lui va il rispetto per la grande dignità di lavoratore e di professionista serio e preparato. Le riflessioni del dottor Pastore, il grido di allarme lanciato con apprensione e dettato dalla passione per il proprio lavoro dovrebbero indurre chi di dovere e competenza ad un più saggio ed equilibrato intervento, il più possibile partecipativo e risolutivo.
Un grido di allarme che andrebbe raccolto ed ascoltato e non certo ignorato e punito.

Sono altri gli interventi che i cittadini molisani si aspettano di vedere realizzati, attraverso il confronto, la condivisione con le parti sociali dei dati, la valorizzazione del personale dipendente.

Queste sono le uniche strade percorribili ed auspicabili per il buon funzionamento della P.A.

Forse è il momento opportuno di raccogliere l’invito ad una richiesta di ascolto del dissenso, magari ricercandone il consenso attraverso scelte e mezzi diversi da quelli finora utilizzati. Si inizi da qui. Si riparta facendoci tutti un gran regalo, ci si riappropri del ruolo di difesa e di tutela di un bene collettivo quale il diritto alla salute. Ne trarremmo tutti un gran vantaggio perché, lo ribadiamo, la tutela universale al diritto alla salute è un fine supremo ed esso non va mercificato.

Siamo convinti che il buon senso prevarrà e guiderà le scelte future sulla riorganizzazione del servizio sanitario sia pubblico che privato; siamo altresì convinti di stare dalla parte giusta quando esterniamo i nostri pensieri, le nostre critiche, trovandoci in piena sintonia e solidarietà umana e professionale con quanto denunciato dal dottor Pastore.

Ci aspettiamo un deciso cambio di passo, un segnale distensivo e costruttivo attraverso l’immediata revoca della sanzione disciplinare adottata nei confronti del dottore Pastore, peraltro sproporzionata rispetto alla contestazione di addebito e ci si apra ad un sereno confronto dialettico.

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