Le ansie di Toma

Un po’ a sorpresa, domenica scorsa il Presidente della Giunta regionale ha ritirato le deleghe ai suoi 5 assessori, per i quali, tra l’altro, pochi giorni prima, cioè durante la conferenza-stampa di fine anno, aveva speso parole di encomio e apprezzamento, dichiarando che avevano meritato la promozione e che il bilancio di questi primi mesi di governo era quindi da considerarsi positivo.

Cosa è accaduto nel frattempo?

Dalla riunione di Giunta che si è tenuta lunedì pomeriggio è emersa l’ansia, da parte del Governatore, di spegnere sul nascere eventuali dissensi all’interno della maggioranza. Pare che Toma abbia chiesto ai suoi assessori di far quadrato attorno a lui contro eventuali tentativi – interni alla maggioranza consiliare, si intende – di destabilizzare l’Esecutivo. Addirittura, come riportato puntualmente da Giovanni Minicozzi, Toma avrebbe fatto firmare ai componenti della Giunta una Delibera in cui gli si attribuirebbero pieni poteri su tutte le materie, comprese le deleghe sottratte agli assessori.

Manca soltanto, a questo punto, per fare un paragone storico, sebbene alquanto improbabile sotto ogni profilo, che si presenti in Consiglio in sella ad un cavallo…

Ma a quali dissensi si riferisce il capo dell’Esecutivo regionale? Perché tanta preoccupazione?

Michele Iorio – l’unico vero animale politico tra i consiglieri attuali – ha fatto giustamente notare che “non esiste alcuna crisi nella maggioranza consiliare che ha sempre approvato ogni decisione della Giunta finora” e che, semmai, si tratta di “implosione della Giunta”.

In realtà, nella maggioranza di Governo, qualcuno non allineato ci deve essere.

In questo senso, è illuminante il caso che si è aperto in occasione dell’assegnazione del “Piano strategico regionale per lo sviluppo del turismo” a Sviluppo Italia Molise, società in house della Regione, il cui Amministratore unico è Mauro Pian, fedelissimo dell’europarlamentare di Forza Italia Aldo Patriciello e di suo cognato Vincenzo Cotugno, attualmente assessore alla cultura. A Sviluppo Italia Molise è stato affidato un budget di 1.304.815 euro ed un tempo di 30 mesi per la redazione del piano. Ci sarà tempo per analizzare nel dettaglio la Delibera e il progetto esecutivo allegato, intanto quello che subito balza agli occhi è il confronto con altre regioni che analogamente al Molise hanno affidato ad una società in house l’onere e l’onore di redigere un piano per il turismo locale. Ebbene, il Piemonte che è giusto un pizzico più grande del Molise e qualche pista da sci pure ce l’ha (per non dire di tutto il patrimonio ambientale e culturale), ha destinato al progetto meno di 300.000 euro. L’Abruzzo, che pure che pure ci surclassa ampiamente, appena 60.000.

Per di più c’è da dire che Sviluppo Italia Molise non si è mai occupata di turismo ed è presumibile che non abbia sufficienti competenze per adempiere dignitosamente al compito che gli è stato affidato.

Rispetto a questo, la Romagnuolo e Iorio hanno avuto giustamente da ridire. L’ex Governatore anche in questa occasione ha dimostrato ancora una volta di possedere una sensibilità istituzionale di gran lunga superiore ai suoi successori e non riesce a mandar giù questa vicenda sia per il metodo che per la sostanza.

Comunque, che sia per una questione di rispetto nei confronti delle Istituzioni democratiche o chissà quale motivo, la verità è che Iorio non può nascondere la profonda insofferenza rispetto allo strapotere che Patriciello esercita da almeno 15 anni in questa regione, a prescindere dagli schieramenti che si sono succeduti al governo.

E la paura di Toma è che con il passare del tempo questa insofferenza possa dilagare e aprire una breccia all’interno della propria maggioranza. Anche perché le elezioni europee si avvicinano e bisognerà adoperarsi per garantire la rielezione del dominus venafrano.

Paolo Di Lella100 Posts

Nato a Campobasso nel 1982. Ha studiato filosofia presso l'Università Cattolica di Milano. Appena tornato in Molise ha fondato, insieme ad altri collaboratori, il blog “Tratturi – Molise in movimento” con l'obiettivo di elaborare un’analisi complessiva dei vari problemi del Molise e di diffondere una maggiore consapevolezza delle loro connessioni. Dal 2015 è componente del Comitato scientifico di Glocale – Rivista molisana di storia e scienze sociali (rivista scientifica di 1a fascia), oltre che della segreteria di redazione. Dal 2013 è caporedattore de Il Bene Comune e coordinatore della redazione di IBC – Edizioni. È autore del volume “Sanità molisana. Caccia al tesoro pubblico”. È giornalista pubblicista dal 2014

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