Se il PD si monta la testa

di Paolo Di Lella

Il tempo dell’attuale Esecutivo regionale sta per finire. Le prossime elezioni per eleggere un nuovo Consiglio avverranno tra circa un anno e mezzo.

Qualcuno potrebbe dire “per fortuna”, in realtà la questione è un pochino più complessa.

Che sia una fortuna o meno dipenderà soprattutto dalla tempestività e dalla qualità delle scelte che l’attuale minoranza, il centrosinistra, sarà in grado di mettere in campo.

Dio non voglia, per esempio, che il Pd molisano, dopo l’insperata conquista di Isernia, si sia montato la testa e ora pretenda un ruolo dominante all’interno della coalizione.

Anche perché non è detto che i 5 stelle siano disposti ad accettare un ruolo da gregari in un’eventuale alleanza. Va bene che ormai si sono quasi del tutto “normalizzati”, ma un sussulto d’orgoglio non sarebbe da escludere nel caso in cui i rapporti di forza con l’altro principale gruppo di opposizione divenissero troppo sconvenienti.

E poi c’è la tanto evocata ma in fin dei conti sempre strumentalizzata società civile.
Non si sa bene neanche cosa sia, per la verità… Noi la intendiamo come l’insieme dei cittadini che al di là dei partiti si auto-organizzano territorialmente in comitati e associazioni per contrapporsi con azioni dirette al progressivo smantellamento dello stato sociale in atto ormai da decenni. Ora in difesa della scuola pubblica, ora della sanità, dell’ambiente, dell’acqua… La salvaguardia di qualsiasi bene comune passa dalle lotte territoriali.

Pensare di poter trattare questi uomini e queste donne come sprovveduti, vorrebbe dire non aver capito nulla di ciò che ribolle nella società molisana.

Se vogliamo, il fatto stesso che a Isernia, contro ogni pronostico, il candidato di centrosinistra Pietro Castrataro sia riuscito a imporsi su due animaletti politici niente male come Iorio e Patriciello, non è tanto merito del PD, quanto piuttosto delle altre due liste civiche che lo hanno sostenuto: Isernia Futura, che presentava tanti candidati del mondo delle professioni, dell’imprenditoria e della cultura, e Volt, il movimento progressista e pan-europeo che sta guadagnando velocemente l’interesse delle giovani generazioni grazie a un progetto e a un metodo innovativi.

Qualche giorno fa, il segretario Vittorino Facciolla ha chiarito che la scelta del candidato presidente non è detto che debba avvenire attraverso le primarie, ma potrebbe essere demandata all’assemblea regionale del PD. In soldoni: il candidato dovrà essere un uomo (o tuttalpiù una donna) del Partito Democratico.

In direzione ostinata e contraria rispetto al vento di cambiamento che inizia soffiare… ma forse da dentro ai palazzi non si sente nulla, le porte e le finestre sono ancora fin troppo serrate.

Paolo Di Lella100 Posts

Nato a Campobasso nel 1982. Ha studiato filosofia presso l'Università Cattolica di Milano. Appena tornato in Molise ha fondato, insieme ad altri collaboratori, il blog “Tratturi – Molise in movimento” con l'obiettivo di elaborare un’analisi complessiva dei vari problemi del Molise e di diffondere una maggiore consapevolezza delle loro connessioni. Dal 2015 è componente del Comitato scientifico di Glocale – Rivista molisana di storia e scienze sociali (rivista scientifica di 1a fascia), oltre che della segreteria di redazione. Dal 2013 è caporedattore de Il Bene Comune e coordinatore della redazione di IBC – Edizioni. È autore del volume “Sanità molisana. Caccia al tesoro pubblico”. È giornalista pubblicista dal 2014

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