Vigilia della kermesse romana delle Sardine/Un popolo in cerca di una casa (magari piena di libri)
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di Giuseppe Tabasso
Tra poche ore Roma sarà la ribalta del gran debutto nazionale ed europeo del movimento delle Sardine. In tutta Italia è stato preceduto da centinaia di prove generali, tutte riuscite e applaudite per un motivo di fondo: la inaspettata scoperta di una società civile, priva di rancore, che alza la voce solo per rifiutare populismo, fascismo, razzismo e antipolitica.
Piazze stracolme, indigeste a destre (e talora a vecchie sinistre), ma che hanno rincuorato tanti, perfino chi disertava ormai le urne elettorali.
A Torino un fotografo cinquantenne, Paolo Ranzani, ha detto: «Noi siamo la domanda; la risposta devono essere altri a darla».
E proprio a Torino è successa una cosa straordinaria e rivoluzionaria per un Pase dove è in corso una falcidia di edicole e librerie: le sardine sono scese in piazza sventolando dei libri. Quasi una risposta a quelle piazze dove i libri si bruciano. Ma anche a un Paese dove 60 italiani su cento non toccano un libro e dove si perdono 13 milioni di potenziali lettori che non hanno una libreria abbastanza raggiungibile.
In Italia non si bruciano libri ma non si fa nulla per combatterne l’estinzione e per aiutare i piccoli editori indipendenti. Tra il 2012 e il 2017 sono scomparsi 2.332 punti vendita di libri, Incluse le cartolibrerie diffuse soprattutto nei piccoli centri e nelle periferie, con la perdita di 4.596 posti di lavoro. Senza parlare della strage di edicole e dell’impossibilità di acquistare giornali e riviste in decine e decine di piccoli centri del Molise.
C’è dunque da sperare che, seguendo il bell’esempio torinese, a Roma le sardine di tutta Italia sventolino anche dei libri. Se, dopo la consacrazione di sabato, si metteranno a cercare una casa, speriamo che la casa sia piena di libri. Valga come auspicio e come incentivo prenatalizio a regalare e soprattutto leggere libri.
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Giuseppe Tabasso351 Posts
(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
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