Politica e sanità, l’auspicio del Forum per la difesa della sanità pubblica

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa piuttosto articolato del “FORUM PER LA DIFESA DELLA SANITÀ PUBBLICA DI QUALITÀ”: nel ricostruire e ricordare le responsabilità della disastrosa situazione sanitaria molisana, il Forum auspica la costituzione di un nuovo soggetto politico alternativo ad un governo regionale, evidentemente inadeguato.

 

Il “FORUM PER LA DIFESA DELLA SANITÀ PUBBLICA DI QUALITÀ” ha nella sua stessa denominazione il senso della propria missione. Un impegno che da anni porta avanti contro lo smantellamento dei servizi che nulla ha a che vedere con la riorganizzazione degli stessi. Le innumerevoli manifestazioni, gli incontri con i cittadini, le denunce, se da un lato hanno contribuito a creare consapevolezza nella popolazione, dall’altro non hanno scalfito l’indifferenza delle Istituzioni, a tutti i livelli, nei confronti dello stillicidio di tagli e precarizzazioni imposti al nostro Sistema Sanitario Regionale pubblico da Piani di rientro e commissariamenti che durano ormai dal lontano 2007.

 

Non hanno ritenuto di intervenire, le Prefetture, quando si portava a loro conoscenza la pericolosità della destrutturazione delle reti tempo-dipendenti, causa di morte per innumerevoli cittadini colpiti da ictus, infarti, emorragie o gravi incidenti stradali e non. Hanno rifiutato ogni confronto le varie Amministrazioni regionali, che si sono succedute, responsabili della consunzione del Sanità pubblica e della contestuale cessione di sovranità al privato convenzionato, i cui interessi sono costantemente incarnati nella compagine di governo di questa Regione. Hanno fatto mancare il proprio appoggio e supporto alla lotta quasi tutte le organizzazioni sindacali, troppo prese a salvaguardare le tessere e non i diritti delle persone, compresi i loro iscritti, a ricevere cure adeguate.

 

Si è defilata la gran parte degli Operatori sanitari, trinceratasi dietro il paravento offerto da un tirannico regolamento aziendale che ha potuto pienamente dispiegare i propri effetti, in un ambiente nel quale è endemica la carenza di spirito di squadra. E poi ci sono stati e ci sono i furbi, quelli che nulla hanno a che fare con la salvaguardia della Sanità pubblica, animati solo dalla costante ricerca di visibilità da sfruttare ad ogni tornata elettorale e che, mentre contestano il “palazzo”, dallo stesso sono affiancati e supportati nelle loro trasferte. Non si spiega altrimenti la nuova “dichiarazione di guerra” prima ancora che fosse ufficiale la convocazione della prossima seduta del Consiglio.

 

Questa la desolante cornice in cui il COVID19 ha potuto realizzare il suo “capolavoro”, la strage di oltre 400 vittime in circa 4 mesi. Una pandemia che, grazie all’isolamento totale imposto nei primi mesi del 2020, ha solo sfiorato il Molise nella sua fase iniziale, ma che lo ha devastato quando si è confidato nel comportamento responsabile di ognuno e soprattutto nel poter continuare a contrastare la SARS-CoV-2 a “mani nude” come previsto dal Piano Operativo 2015-2018 a targa Frattura e PD. A tal proposito è d’uopo rinfrescare la memoria a tutti: se al Cardarelli vi era ancora una parvenza di reparto di Malattie Infettive (n. 2 posti letto, per intenderci) il merito è solamente di una veemente battaglia del FORUM che, coinvolgendo ancora la Prefettura di Campobasso, ottenne il ripristino del reparto, altrimenti soppresso dall’allora “illuminato” presidente, commissario ad acta.

 

Ed è sempre e solo il FORUM PER LA DIFESA DELLA SANITÀ PUBBLICA DI QUALITÀ che – fin dall’inizio della pandemia, senza tentennamenti e ripensamento alcuno – chiede con forza la riapertura dell’Ospedale “G. Vietri” di Larino quale centro permanente per la cura del COVID19 e delle malattie infettive, sulla base di previsioni tutt’altro che rassicuranti, circa la possibilità di ulteriori prossime infezioni pandemiche. Una lungimiranza che, evidentemente, difetta al Consiglio Regionale (ad eccezione del consigliere Iorio, anch’egli sostenitore convinto di questa soluzione) e agli attuali vertici della ASReM.

 

La potenza infettiva della SARS-CoV-2 ha reso edotti tutti i Molisani di quanto sia inadeguata e pericolosa la strategia dell’ospedale misto, perché questo finisce inevitabilmente per diventare solo e soltanto un centro COVID. Eppure, se lo hanno capito finanche i bambini, non ne hanno preso coscienza né i nostri amministratori regionali, né i dirigenti dell’Azienda sanitaria, né alcuni operatori sanitari che imperterriti si ostinano a propugnare la costruzione della ormai famosa “Torre Covid”, rivelatasi la nuova Babele di biblica memoria, tanto che ad oggi non c’è ancora neppure il progetto definitivo. Ma quel che ci deve sconcertare assai di più, è il comportamento ondivago nonché la ritrattazione, operata da tutte le forze politiche presenti nell’assise regionale, riguardo alle deliberazioni più volte adottate per la riapertura del Vietri e sulla base delle quali il “dimissionato” Commissario ad acta Giustini, aveva redatto il Piano Pandemico.

 

Agli osservatori più attenti, non saranno sfuggiti i vari coup de théâtre andati in scena in Via IV Novembre dall’aprile al giugno 2020. Una prima mozione approvata, votata dalla maggioranza e solo da una parte dell’opposizione; poi l’approvazione di una nuova mozione, proposta dalle opposizioni, ma rifiutata dal presidente Toma e suoi fedelissimi; una nuova mozione ripresentata dalle opposizioni, passata nuovamente senza il voto di Toma e parte della maggioranza. Nel mentre anche l’on. Antonio Federico, evidentemente eterodiretto, nel giro di 20 giorni passa dall’opportunità da cogliere ad un argomento da chiudere. Per arrivare al pensiero unico (quello di Toma) al quale si sono allineati tutti, eccetto Iorio e Romagnuolo (al momento): il Vietri non s’ha da aprire! E questo nonostante la Torre Covid risulti, oltreché insufficiente, irrealizzabile in tempi certi o forse in maniera definitiva, stanti le gravissime denunce di irregolarità progettuali rese pubblicamente dalla ditta vincitrice dell’appalto per la costruzione.

 

Fermo restando l’auspicio che questa “legislatura” si concluda al più presto, ci si deve interrogare se vi siano soluzioni alternative in un panorama politico, a questo punto, desolante. Perché, a rifletterci bene, si è assaliti dall’atroce dubbio che tutti abbiano lavorato per non arrivare ad una soluzione: Toma ed il suo mandante, la sua maggioranza, la dirigenza ASReM e la sub-commissaria (in quota M5S), con un Governo nazionale, però, costituito a maggioranza proprio dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico ai quali i nostri rappresentanti locali avrebbero potuto appellarsi. Lo hanno fatto? Se si, evidentemente non contano nulla nei rispettivi ambiti politici. Se no, hanno la responsabilità di aver giocato allo scatafascio – puntando sulle palesi incapacità di Toma – per un mero vantaggio a fini elettorali, ma sulla pelle di oltre 400 Molisani.

 

Pertanto, alla luce delle manifeste ed inequivocabili dichiarazioni – contro la riapertura dell’Ospedale Vietri di Larino, quale centro per le malattie infettive – da parte di tutte le forze politiche presenti in Consiglio Regionale, il FORUM PER LA DIFESA DELLA SANITÀ PUBBLICA DI QUALITÀ sfiducia l’intero consesso regionale e propone la costituzione di un soggetto politico che sia distante dalle logiche fin qui perseguite e che finalmente, senza alcuna ambiguità, si proponga di restituire un ruolo centrale e fondamentale alla Sanità pubblica nella nostra Regione.

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