Europa, globalizzazione, resilienza. La sfida degli Enti territoriali

Dal nostro inviato a Bruxelles, Paolo Di Lella

Ieri pomeriggio il capo delegazione dell’anci Micaela Fanelli ha consegnato al Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno le proposte per un’Europa solidale e attenta ai bisogni dei territori

Ieri pomeriggio a Bruxelles, presso il Parlamento europeo, dove si stanno scrivendo le future regole della coesione territoriale, cioè dei fondi strutturali destinati ai territori e ai comuni, e dove sempre ieri, in mattinata, è stato presentato il settimo rapporto sulla coesione dell’Unione europea, il capo delegazione dell’anci nonché sindaco di Riccia, Micaella Fanelli ha incontrato il Ministro De Vincenti per sottoporgli le proposte degli Enti territoriali su Europa e globalizzazione. All’incontro erano presenti, oltre a diversi Comuni e Regioni, anche i parlamentari italiani e i rappresentanti del partenariato economico e sociale, mentre Enzo Bianco, capo della delegazione italiana al comitato delle regioni, ha fatto la sintesi finale.

Nel suo intervento, Micaela Fanelli ha sintetizzato in dodici punti le proposte dei Comuni e degli Enti locali contenute nei pareri – la Fanelli proprio oggi terrà la relazione di uno di questi, sulla resilienza dei territori nel contesto della globalizzazione – discussi in questi giorni al Comitato delle regioni, nella sessione più importante dell’anno, quella che coincide con gli Open days e con la “settimana delle Regioni e degli Enti territoriali”.

la prima proposta – ha detto ieri la sindaca di Riccia – è quella di sostenere convintamente la coesione territoriale in un momento in cui, dopo la Brexit e per fronteggiare le nuove sfide della sicurezza, il tema dei migranti e l’uscita dalla crisi economica, proprio la coesione è estremamente e fortemente necessaria soprattutto per l’Italia che viaggia ancora a due velocità tra nord e sud, e per quei territori in cui emerge la sperequazione tra aree rurali e metropolitane, come anche, all’interno delle stesse città, tra centro e periferia.

Sul dibattito che si sta sviluppando nell’Europa post-brexit, la Fanelli ha sottolineato che la posizione tedesca (secondo cui bisogna procedere maggiormente attraverso i coofinanziamenti) va mitigata in senso di una maggiore equità, per cui va richiesto un maggiore sforzo a chi finora – e non è il caso dell’Italia – ha contribuito di meno.

“’La strategia italiana sulle aree interne – ha concluso il capo della delegazione Anci in Europa – merita di essere assunta dall’Europa come propria e finanziato adeguatamente, con una destinazione di risorse dai fondi pari a una riserva di almeno il 10%”.

Intanto, oggi pomeriggio, al Comitato delle regioni, Micaela Fanelli esporrà il parere degli Enti territoriali su uno dei pilastri dell’Europa che si vuole costruire, in cui la globalizzazione si basi sui diritti piuttosto che sul mercato.

Paolo Di Lella100 Posts

Nato a Campobasso nel 1982. Ha studiato filosofia presso l'Università Cattolica di Milano. Appena tornato in Molise ha fondato, insieme ad altri collaboratori, il blog “Tratturi – Molise in movimento” con l'obiettivo di elaborare un’analisi complessiva dei vari problemi del Molise e di diffondere una maggiore consapevolezza delle loro connessioni. Dal 2015 è componente del Comitato scientifico di Glocale – Rivista molisana di storia e scienze sociali (rivista scientifica di 1a fascia), oltre che della segreteria di redazione. Dal 2013 è caporedattore de Il Bene Comune e coordinatore della redazione di IBC – Edizioni. È autore del volume “Sanità molisana. Caccia al tesoro pubblico”. È giornalista pubblicista dal 2014

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