Quel profumo di donna che aleggia sui seggi elettorali

di Giuseppe Tabasso

Election Day – 28

“Yo soy Giorgia, soy una mujer, soy una madre, soy cristiana”. Sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono una cristiana. Ricordiamo tutti la teatrale sparata che Giorgia Meloni sfoderò in Spagna in un comizio di Vox, partito franchista di estrema destra, antiabortista e xenofobo.

Si sa che Giorgia ama la musica leggera, perciò c’è quasi da scommettere che ad ispirarle la performance spagnola sia stata una famosa cantante dal cognome che più meloniano non si può: Rossana Fratello, quella che negli anni ’70 lanciò la popolarissima “Sono una donna, non sono una santa…”. (un “non sono una santa” di cui Giorgia si privò.)

Oggi che la leader di FdI si sente già capo del governo, preferisce sorvolare su quella memorabile piazzata, usa toni meno aggressivi e più rassicuranti. Sta di fatto però che quel suo virale tormentone si ritorce come un boomerang sulle tante donne che militano nel centrosinistra.

Sentite cosa ha detto in chiusura di conferenza stampa una candidata tosta, stimata e temibile come la Gianfagna, Rettore (ma si può dire Rettrice?) dello storico Convitto Mario Pagano, nonché atletica mezzofondista: «Sono Rossella, sono una donna, sono una madre, sono caparbia e sono molisana». Boom.

Aggiungete poi questa fulminante invettiva all’indirizzo dei paracadutati da Roma: “Batterò i pugni per portare Roma qui. Perché il Molise non è un bancomat elettorale”.

Cesa e Lotito dovrebbero dunque cominciare ad impensierirsi seriamente, ma può anche darsi che non si preoccupino più di tanto visto che in materia di bancomat non hanno problemi e dispongono di mezzi, anche mediatici, per disinfestare l’ambiente politico molisano da questo fastidioso, eccessivo profumo di donna.

Giuseppe Tabasso360 Posts

(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.

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