Notebook della settimana
di Giuseppe Tabasso
La cena della vergogna di Sciulli & C. – Il presidente dell’Anci Molise, Pompeo Sciulli, ha organizzato ad Agnone una cena in onore di Aldo Patriciello per discutere di elezioni e candidature con una sessantina di politicanti e supporter. L’evento, raccontato in un articolo non firmato di “Primo numero”, termina con queste testuali parole: “Nota di colore. Nessuna donna ha preso parte alla cena pagata a quanto pare da Sciulli. Una formalità a cui nessuno ha fatto caso”.
Altro che Nota di colore! Altro che Formalità la totale assenza di rappresentanza femminile! Dietro quella vergognosa cena da “uomini che odiano le donne” c’è ben altro. C’è la pistola fumante di un’arretratezza politica e culturale, c’è la rivelatrice cartina al tornasole di un’atavica misoginia della destra che crede di farla franca con un alibi di nome Giorgia. Care ragazze, ad ogni buon conto, meglio disertare queste “cene con l’assassino”.
Jannacone for President? – A chi lo ha proposto candidato governatore del Molise, Domenico Jannacone potrebbe cavarsela citando il titolo della sua geniale serie televisiva: Che ci faccio qui. Se però riflettiamo bene sulle ragioni del successo riscosso dal nostro amato corregionale, ne scopriamo il motivo di fondo: essere riuscito a pescare e mettere a nudo impareggiabili storie di vita e personaggi davvero unici. Dunque al nostro caro Domenico calzerebbe alla perfezione l’affido di un inedito incarico extra politico: quello di selezionare candidati e – hai visto mai? – candidate.
Sinergie – Il neo senatore “molisano” Claudio Lotito ha detto di essersi intrattenuto in conversazione con “uno dei “pezzi da novanta di Forza Italia, partito cardine del territorio”, cioè Patriciello, con il quale si è trovato d’accordo che per salvare la Sanità molisana “pubblico e privato devono operare in sinergia”. La definizione che la Treccani dà al termine “sinergia” è: “azione combinata e contemporanea di più elementi in una stessa attività”. Sintesi perfetta della storia politica di un pezzo da novanta politico nonché imprenditore edile e sanitario.
Giuseppe Tabasso360 Posts
(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
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