Che tempo (di elezioni) che fa/Se tra 24 giorni scoppia un temporale

Si dice che niente ha più successo del successo. E’ una    specie di legge dinamica che ha funzionato a favore della destra. Qualcuno parla di mode che poi passano, altri di istinti di gregge, di effetto “bandwagon” e di un cosiddetto “mainstream”, un termine che, non sapendo l’inglese, i nostri padri brutalizzavano alla voce “cani e porci”.

Sta di fatto però che se il 25 giugno questo mainstream impatta sull’elezione regionale, significa che la coalizione guidata da Roberti può ingranare a gratis una marcia in più, mentre Gravina deve battersi con una marcia in meno per fronteggiare l’alta marea meloniana in arrivo sul Molise facendo passare per acqua passata il disastroso flop della 12ª morente legislatura a trazione centrodestra.

Un flop talmente disastroso che i big di destra temono di non poter chiudere in bellezza il loro ciclo elettorale e atterrano numerosi sul Molise per circuire elettori che ancora votano promettendo paradisi artificiali, ma sorvolando su quel crimine leghista che è il regionalismo differenziato.

In effetti ciò che più si paventa a Roma è appunto una sconfitta in controtendenza mainstream. Pensate all’enorme effetto politico e mediatico se sul Molise, invece del ciclone Giorgia, si abbattesse un temporale giallo-rosso.

Per un Governo tronfio di abbuffate elettorali sarebbe una scoppola vista come uno scricchiolio di consenso nazionale. Il Molise che non esiste diventerebbe la Mascotte di tutti i progressisti italiani e la new entry di Roberto Gravina nel giro dei Governatori, farebbe incassare ai 5Stelle un colpaccio stellare visto che escono sempre ammaccati da elezioni comunali e regionali. Però con tante grazie ai donatori di sangue PD e a Elly Schlein, per la quale “perdiamo perché andiamo da soli”.

Giorgia Meloni ha dichiarato che dopo la vittoria di Ancona “non esistono più le roccaforti”. Dunque si può sperare che anche in Molise crolli la roccaforte di destra.

Giuseppe Tabasso366 Posts

(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.

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