S.O.S. sanità. Botta e risposta (claudicante) tra Iorio e Frattura

Stamattina, alle 10 30, si è svolta la conferenza-stampa indetta con urgenza da Michele Iorio e da Angela Fusco Perrella per portare all’attenzione pubblica le “gravissime criticità di organico” che affliggono l’Azienda sanitaria regionale.

I rappresentanti di centrodestra hanno fatto riferimento ad una nota con cui l’ASREM, in data 20 Aprile, avrebbe sollecitato i vertici regionali affinché provvedessero in tempi repentini a trovare soluzioni per la “gestione quotidiana e ordinaria delle attività in tutti i presìdi ospedalieri” visto che l’attuale organico di personale non è evidentemente in grado di “garantire il diritto all’assistenza minima sanitaria” se non, come è accaduto finora, grazie alle sistematiche “prestazioni in orario aggiuntivo” svolte dal personale in servizio.
Il documento sarebbe stato inviato, oltre che ai vertici regionali della sanità, ai Ministeri della Salute e dell’Economia, alle Prefetture di Campobasso, Isernia e Termoli nonché alle Procure di Campobasso, Isernia e Larino.

Nella nota, i vertici dell’ASREM riferiscono di aver inviato alla Regione, solo negli ultimi dodici mesi, ben 15 missive, tutte regolarmente protocollate, in cui si denunciava la carenza di personale medico. Situazione, nel frattempo, peggiorata a causa del persistente “divieto di nuove assunzioni” e del “mancato riscontro alle note citate”.
Ne viene fuori una “situazione gravissima” che coinvolge molte specialità (medici del pronto soccorso, anestesisti, ortopedici, ginecologi).
Esemplare è il caso del Pronto Soccorso del Cardarelli in cui “si sono ripetuti casi di un solo medico per turno notturno”.
Non va meglio per l’anestesia e per la rianimazione dove gli attuali 27 medici non riescono a coprire il fabbisogno dei 6 presidi ASREM, “obbligando l’interruzione delle attività chirurgiche di elezione con rischio per le attività d’urgenza”. Inoltre, dal 1° Maggio (ironia della sorte, la festa dei lavoratori) non saranno più consentite “le turnazioni attraverso l’obbligatorio svolgimento di ore in attività aggiuntiva”, anzi “sarà possibile utilizzare il personale esclusivamente in ragione di 38 ore settimanali con l’obbligo di riposo pro capite di 11 ore nelle 24”. Il che, come è facile intuire, non consentirà il funzionamento di molte attività ospedaliere.
Come se non bastasse, nei prossimi mesi, da giugno ad agosto, 10 medici andranno in quiescenza mentre, d’altra parte, “dovrà essere garantito al personale il congedo ordinario obbligatorio” (min. 15 gorni pro capite). Il che renderà la situazione ancora più drammatica.

In breve, secondo il rapporto, citato nella nota, dei vari Collegi di direzione ospedalieri, “si rischia la chiusura almeno momentanea di diverse Unità Operative” come, peraltro, è già accaduto a Termoli dove sono stati costretti a sospendere le attività delle U.O. di pediatria, ostetricia e ginecologia.
Dal 1° Maggio 2016 si renderà necessario riorganizzare le attività sanitarie ospedaliere assicurando le attività mediche (soltanto) presso i tre presidi maggiori (Campobasso, Isernia, Termoli) e concentrando presso solo due dei tre presìdi regionali (Campobasso e Termoli) le attività di emergenza-urgenza chirurgica.
A stretto giro, dopo un paio d’ore, ai due esponenti del centrodestra, ha risposto il Commissario ad acta Frattura con un’altra conferenza-stampa in cui ha presentato il sesto manager in tre anni nella persona di Gennaro Sosto. Il nuovo Direttore generale dell’Asrem non ha ancora avuto il tempo di studiare il piano operativo di Frattura e si è limitato a generiche dichiarazioni d’intenti.
Il Presidente della Giunta, da parte sua, ha ripetuto il mantra al quale i cittadini molisani sono ormai abituati. Il piano di rientro sancisce il blocco del turn-over fino al 31 Dicembre prossimo. La Regione ha fatto tutto quello che poteva richiedendo già dallo scorso febbraio al Governo la deroga al blocco senza tuttavia riuscire a scalfire l’intransigenza dell’esecutivo nazionale. Fine della discussione.

Il nuovo manager, nominato in sostituzione di Pirazzoli – che Frattura, con un lapsus freudiano ha detto di aver licenziato, per poi correggersi utilizzando il termine “dimissionario” – ha fatto capire che nell’attesa di tempi migliori al personale attualmente in servizio verrà richiesto un “altro piccolo sforzo”.
Riguardo ai cittadini molisani, la speranza è che non si ammalino.

Paolo Di Lella100 Posts

Nato a Campobasso nel 1982. Ha studiato filosofia presso l'Università Cattolica di Milano. Appena tornato in Molise ha fondato, insieme ad altri collaboratori, il blog “Tratturi – Molise in movimento” con l'obiettivo di elaborare un’analisi complessiva dei vari problemi del Molise e di diffondere una maggiore consapevolezza delle loro connessioni. Dal 2015 è componente del Comitato scientifico di Glocale – Rivista molisana di storia e scienze sociali (rivista scientifica di 1a fascia), oltre che della segreteria di redazione. Dal 2013 è caporedattore de Il Bene Comune e coordinatore della redazione di IBC – Edizioni. È autore del volume “Sanità molisana. Caccia al tesoro pubblico”. È giornalista pubblicista dal 2014

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