Sulle vertenze aperte, la Regione ha l’obbligo di coinvolgere le parti sociali

di Anna Spina

Ma possibile che i diritti di centinaia di giovani molisani, in gran parte laureati, impiegati nella Pubblica Amministrazione, nella sanità, negli enti sub-regionali, nella protezione civile e nella stessa Regione, possono essere calpestati senza colpo ferire, come se fosse normale ignorare la legge MADIA sulla stabilizzazione, i contratti collettivi e le norme elementari sulle relazioni sindacali?

Possibile che la Regione adotti Delibere di Giunta, come la n. 452/2017 e la n. 462/2017, senza aver fatto un monitoraggio sulla pianta organica e sui precari che hanno maturato i requisiti della legge Madia, e non convoca i sindacati per confrontarsi nel rispetto dei Contratti e della dignità dei lavoratori, sui percorsi da seguire per la stabilizzazione del precariato? Perché non si riconosce il ruolo di rappresentanza generale al sindacato costringendo le RSU della Regione a chiedere la revoca delle Delibere di Giunta n. 452 e n. 462? Il lavoro è dignità, non è concessione, è diritto, è opportunità per non emigrare, è prospettiva di vita ed è futuro giovane per il Molise.

Il lavoro pubblico stabile è frutto di rispetto di procedure concorsuali, selezioni trasparenti, rispetto delle leggi dello Stato e attuazione delle norme vigenti. Sinistra Italiana è vicina alle centinaia di precari utilizzati in questi anni e mai stabilizzati, sostiene le loro ragioni e chiede alla Regione l’apertura di un confronto complessivo con le Parti Sociali teso a restituire trasparenza sulle modalità da seguire per attuare la legge Madia secondo criteri meritocratici, obiettivi ed imparziali.

Su queste materie e sulle mancate tutele ai lavoratori dello Zuccherificio, dell’ITTIERRE, della mobilità in deroga e delle tante vertenze aperte, la Giunta Regionale continua ad essere assente, distratta e perennemente in ritardo, come sul passaggio dei dipendenti dei Centri per l’Impiego dalle Province alla Regione, non previsto nella finanziaria regionale nonostante le previsioni inserite con chiarezza nella manovra finanziaria dello Stato. Sull’ATM la Regione Molise continua a tentennare e non approfondisce sul piano tecnico – giuridico le modalità per procedere alla rescissione del contratto con la società salvaguardando la continuità del servizio e mantenendo l’occupazione dei dipendenti ATM con un nuovo soggetto societario.

La strana alleanza tra i Grillini, che vogliono farsi bocciare la Mozione sulla rescissione del contratto per non risolvere la vertenza e farci sopra la campagna elettorale in modo strumentale, e la Giunta Regionale che con la sua maggioranza non ha voluto esaminare la vertenza nelle Commissioni Consiliari Seconda e Terza, limitandosi a respingere la mozione e non risolvere il problema, ha prodotto uno scontro in Consiglio Regionale assolutamente inutile per le sorti dei lavoratori e per la garanzia della continuità del servizio. Non si fa politica sulla pelle dei lavoratori che potrebbero rischiare il posto di lavoro e non si fa politica contro i lavoratori ATM come fa la Giunta Regionale che ha fatto finta solo di impegnarsi sulla situazione delle mensilità arretrate.

Le Istituzioni hanno l’obbligo di studiare le questioni e risolvere le vertenze a vantaggio dei cittadini e dei lavoratori. Questa verità elementare non può essere piegata alla propaganda elettorale o alle strumentalità di parte. Per questo diamo pieno sostegno, come Sinistra Italiana, alla lotta dei lavoratori ATM chiedendo alla Regione Molise di rescindere il contratto con la società, garantendo il mantenimento dei posti di lavoro agli attuali autisti e garantendo la continuità del servizio senza danneggiare gli utenti.

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