Regionalismo differenziato, la “secessione dei ricchi” e l’appello del Sud

di Lucio Romano

“No alla secessione dei ricchi”. No al regionalismo differenziato delle Regioni del Nord che vuole il governo. “Non voltatevi dall’altra parte”, questo il manifesto/appello che società civile, docenti universitari, economisti e scrittori rivolgono ai parlamentari del Sud e ai cittadini “perché non fingano di non vedere”. Se passerà l’intesa tra le Regioni del Nord e il governo – è scritto nel testo – saremo posti di fronte a quella che Gianfranco Viesti ha definito, a giusta ragione, la “secessione dei ricchi”. Dalla sanità alla scuola, all’università, al welfare, ai servizi al cittadino nascere e vivere al Sud significherà avere meno diritti sostanziali, economici e sociali in confronto ai residenti nelle regioni ricche del Paese.

Il 15 febbraio, se passerà nel Consiglio dei ministri – al di fuori di un dibattito parlamentare aperto e di un confronto reale nel Paese – l’accordo sul regionalismo differenziato tra il premier Conte e i presidenti di alcune Regioni, si produrrà di fatto un cambiamento dell’architettura costituzionale del Paese. Sarà messo a norma, in modo definitivo, il divario tra Nord e Sud, e risulterà violato il dettato costituzionale che tutela l’eguaglianza di tutti i cittadini.

Si sta insomma preparando – prosegue l’appello – un’attuazione incostituzionale della previsione costituzionale del regionalismo che, da fattore di coesione nazionale, si muterebbe in fattore di disgregazione del Paese. Con effetti normativi che non sarebbero più modificabili a costituzione vigente. Ecco il richiamo alla massima attenzione di tutti gli italiani che hanno a cuore la sostanziale integrità dell’Italia unita. In particolare, l’appello esorta anche i sindaci meridionali a una mobilitazione democratica chiara e forte contro un processo politico-amministrativo che colpirebbe a fondo le loro comunità.

L’appello, inoltre, si conclude con l’invito ai giornali del Sud a un flash mob comunicativo in vista del 15 febbraio, titolando a tutta pagina, in uno stesso giorno “Non voltatevi dall’altra parte”. I primi firmatari del manifesto sono: Eugenio Mazzarella, Gianfranco Viesti, Aldo Masullo, Biagio De Giovanni, Francesco Paolo Casavola, Giuseppe Tesauro, Mario Rusciano, Alberto Lucarelli, Massimo Villone, Giovanni Verde, Luigi Labruna, Lorenzo Chieffi, Andrea Patroni Griffi, Maurizio De Giovanni, Raimondo Pasquino, Adriano Giannola, Massimo Lo Cicero, Massimo Galluppi, Piero Craveri, Riccardo Realfonzo, Paola De Vivo, Isaia Sales, Lucio Romano, Luigi Mascilli Migliorini, Tomaso Montanari, Emma Giammattei, Adolfo Scotto Di Luzio, Gianni De Simone, Roberto Di Lauro, Benedetto De Vivo, Maurizio Bifulco, Lida Viganoni, Vittoria Fiorelli, Massimo Adinolfi, Guido Donatone, Gennaro Matino, Giuseppe Ferulano, Vezio De Lucia, Pasquale Belfiore, Enrica Amaturo, Luigi Fusco Girard, Carlo Pedone, Ernesto Paolozzi, Giuliano Laccetti, Franco Fiorentino, Francesco Forzati, Sergio Marotta.

Fonte: Huffington post

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