Europa -1 /l’Italia mecca del sovranismo la pagherà cara
Tra una cinquantina di ore scopriremo che la maggioranza dei cittadini europei ha capito benissimo che il sovranismo sarebbe per loro un pessimo affare. Sarà una vittoria del buonsenso, non di certo quello che il leader leghista Salvini spaccia per drogare l’opinione pubblica. Sarà un davvero un sollievo per chi ha capito che tutto sommato l’Europa conviene, tuttavia da lunedì prossimo gli italiani devono sapere che il loro Paese diventerà la mecca del sovranismo europeo, quello spregiudicatamente esibito sotto la Madonnina milanese da un cinico baciatore di rosari e sdoganatore di fascismi.
Deve però essere molto chiaro a tutti che essere mecca del nazional-sovranismo, può anche procurare appoggi non disinteressati da parte di Trump e di Putin, ma l’auto-isolamento dal resto d’Europa non farà più godere l’Italia rendite di posizione come Paese fondatore e comporterà subire un sicuro ostracismo da parte dei nuovi assetti di Bruxelles. Ce la sogneremo, ad esempio, l’assegnazione di posti chiave ad italiani come quello di Draghi. E saranno dolori.
Dunque, la scheda che infileremo nell’urna domenica non riguarda affatto chi vince o perde tra Di Maio, Salvini e Zingaretti, ma pone a tutti noi un quesito terribilmente più gravido di conseguenze: Vogliamo ancora far parte dell’Europa?
Attenzione: a questa cruciale domanda si può dare anche una doppia risposta, a livello nazionale e comunale, perché la jattura del nazional sovranismo si è silenziosamente e perfino inconsapevolmente acquattata all’ombra dei nostri campanili.
Giuseppe Tabasso360 Posts
(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
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