Agendina/Marone e Giussano, Merkel e Orban, Duda, Trzaskowski e la Matria italiana

L’espressione – I giornali indicano il neo assessore al Lavoro Michele Marone come “espressione del partito di Salvini”, termine elegante usato per non dare del “leghista” a qualcuno. Perciò, non avendolo mai visto, sono andato su vari TG per controllarne l’espressione e ho capito che dargli del “leghista” è un po’ improprio. A me è parsa persona che frequenta ottimi ristoranti e sarti, che sa come accoppiare colori di camicie, cravatte e, prevedibilmente, di scarpe e calzini. L’unica macchia in tanta impeccabilità anti-papeete, è il suo esibire all’occhiello il simbolo leghista che, fin dagli albori secessionisti di Bossi, raffigura Alberto da Giussano, guerriero con tanto di spada che, diciamolo, stride molto con l’aria piaciona e compiaciuta (forse per il salto di stipendio) del neo assessore. Pare che perfino Mazzuto, leghista della prima ora, non l’abbia mai esibito in Consiglio regionale. Del resto i neofiti cominciano sempre così, poi arriva il trasformismo, detto pure evoluzionismo (espressione raffinata che sta per “voltagabbana”).

La rotazione – Come da trattati, la presidenza dell’Unione Europea ruota ogni semestre in ordine alfabetico e dal 1º luglio tocca alla Germania. Immaginate però se il turno fosse spettato all’Ungheria e che Victor Orban fosse ora al posto di Angela Merkel. Un’angela europea contro un diavolo antieuropeo. E pensate al povero Giuseppe Conte se, in un momento per noi così decisivo, avesse dovuto trattare col noto inventore della “democrazia illiberale”, nonché amico del cuore di Salvini e Meloni. Una vera manna per lo stellone d’Italia.

La resurrezione – A proposito di europeisti e antieuropeisti, domenica 12 luglio la Polonia torna al voto. Al primo turno l’uscente presidente sovranista Andrzej Duda ha ottenuto il 41,8 per cento, mentre il giovane sfidante, l’europeista liberale Rafal Trzaskowski, sindaco di successo della capitale Varsavia e volto della società civile, è arrivato al 30,8. Perciò al ballottaggio Trzaskowski potrebbe farcela contro il partito sovranista al potere dal 2015. La leader femminista Klementyna Suchanow ha detto che “la Polonia è oggi il primo campo di battaglia tra due scelte: risorgere a una democrazia normale o scivolare nel baratro ungherese”.

La figliazione – Nel giro di 24 ore, il 27 giugno all’ospedale Maggiore di Cremona, sono nati ben 15 bimbi (10 femmine e 5 maschi, compresi due gemelli). Dopo mesi di emergenza Covid, è un inaspettato segno di speranza per tutta l’Italia, e spero per il Molise, prima vittima designata di denatalità. A me la notizia ha destato un senso di orgoglio e una certa commozione. Mia madre, cremonese, era l’ultima di 18 (ripeto diciotto) figli. Fu iscritta all’anagrafe col none di Fine. Ho inviato questo messaggio al principale quotidiano di Cremona: Viva la Matria d’Italia.

Giuseppe Tabasso331 Posts

(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.

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