“Tiptoe”, un primo bilancio

di Francesco Montano, foto di Luigia Gesualdi

 

Sono passati 100 giorni dall’uscita del disco, un primo bilancio? 

Ho avuto degli ottimi feedback sul disco, da persone con ascolti molto eterogenei e molto diversi tra loro.

Hanno avuto un bel riscontro brani come “Viaggio su Namek” e “17 e 15” e la cosa mi ha piacevolmente sorpreso, soprattutto per quest’ultimo, perché un brano di solo basso può risultare ostico all’ascolto. Così non è stato.

In molti hanno evidenziato una grande varietà tra i brani ma anche una profonda coerenza interna.

Sono uscite delle belle recensioni, cito ad esempio quella di Rumore e quella di Rockit. È un bilancio positivo, ne sono molto contento.

 

Come nasce l’idea di Tiptoe?

“Tiptoe” raccoglie sia brani composti e pubblicati anni fa sia brani inediti più recenti. Avevo la necessità di fissare in un certo senso un punto nel mio percorso musicale… un punto di emancipazione mettiamola così.

Infatti questo è il primo disco che esce a mio nome. Nonostante non sia la prima volta che pubblico mie composizioni, ci sono già stati i due dischi dei Postit, questo CD è il mio esordio ufficiale, con il mio nome e cognome in copertina. Il tutto prende una piega più identitaria.

 

Quando hai iniziato a suonare?

È sempre stata parte di me e dei miei interessi… durante il liceo, intorno ai sedici anni ho iniziato a suonare.

 

Il tuo approccio alla musica è cambiato? 

Assolutamente sì. Da semplice interesse si è trasformato in passione, la musica è stata la mia attività principale per anni, sia come promoter ed organizzatore di eventi che come performer.

Ho studiato tanto, ho conseguito due titoli AFAM, e questo percorso che mi ha portato all’insegnamento.

Ora mi sto interessando più alla composizione e all’arrangiamento che al lato performativo, il mio approccio è sempre in evoluzione, sono ancora uno studente molto attento.

 

Da dove viene la tua musica e cosa significa per te oggi?

La musica viene dalle esperienze, dalla vita che si conduce. È una parte della propria personalità che si esprime in quel modo, è anche una esigenza comunicativa. Persone come me riescono a dire chi sono con questo mezzo più che con tante parole. Per me la musica è una necessità complessa e completa.

 

Come viene percepita dalle persone che ti sono vicino?

Le persone che ho intorno mi appoggiano e mi supportano. Non tutti riescono a comprendere esattamente cosa rappresenti per me la musica e come possa anche passare giornate intere a fare solo quello perdendo anche la cognizione del tempo.

Nonostante questo mi reputo fortunato perché quando hai una passione forte e sei circondato da persone negative non riesci ad andare molto lontano. Lo so perché l’ho sperimentato in prima persona nel passato. Per fortuna basta circondarsi delle persone giuste, come sto facendo io adesso.

 

Francesco Montano202 Posts

Nato a Campobasso nel 1984, laurea in Antropologia Culturale alla Sapienza. Collaboratore dal 2015. Ricerche a Lima, Roma e Campobasso. Pubblicazione relativa alla ricerca a Roma per la prevenzione e lo studio dei fenomeni di aggressività e bullismo: “la visione dei mondi nell’infanzia: rappresentazioni sociali bambine correlate alla costruzione della salute”; dal titolo: Narrazioni dall’infanzia su salute, corpo e amicizia. Ricerche etnografiche in tre scuole romane. Progetto realizzato grazie al contributo economico dell’istituto Montecelio, agenzia regionale per la comunicazione e la formazione; pubblicato a Roma nel 2009. Presentazione relativa alla ricerca a Lima: “Ananias: lotta all’abbandono scolastico mediante un programma di diagnosi e rieducazione per bambini/e con problemi di apprendimento”, realizzato dal CIES, in collaborazione con l’associazione peruviana Amigos de Villa, dipartimento di storia, culture, religioni – università degli studi di Roma “La Sapienza” e cofinanziato dal ministero Affari Esteri – DGCS e dalla regione Lazio. Roma 2012.

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