Disegni, ingegni, foto e dipinti: in una parola, Misteri

In occasione dell’annuale ricorrenza dei Misteri, ieri è stata inaugurata presso il Museo Sannitico di Campobasso, l’esposizione intitolata “Immagini dei Misteri in Mostra”, che resterà aperta fino al 2 luglio 2017.

E’ stato molto suggestivo per me trovarmi per così dire, a quattrocchi con i Disegni del maestro Paolo Saverio Di Zinno. Poiché quelli esposti sono proprio le i dee, i bozzetti che poi avrebbero da lì a poco preso vita attraverso i così denominati Ingegni. Io non so se è effettivamente così, ma mi vien da pensare che il maestro di Zinno, abbia anticipato i tempi in un certo senso. Cosa voglio dire? Che lui era già oltre. Mi spiego meglio, almeno ci provo. Avete presente un cartone animato? Ecco quest’ultimo prende vita attraverso una serie di tecniche, ma soprattutto da una serie di disegni. Beh, l’osservazione che mi è sopraggiunta è questa. E’ come se i Disegni dei Misteri in qualche maniera fossero un’anticipazione dell’idea del cartone animato quindi dell’arte dell’animazione ma forse il maestro Saverio Di Zinno, era più avanti. Perché i suoi disegni attraverso l’elaborazione progettuale sono diventati “Vivi” e non animati.
La mostra in questione è costituita non soltanto dai Disegni su citati infatti,  ci sono anche tredici scatti in bianco e nero, del fotografo Giuseppe Terrigno, riguardanti le macchine dei Misteri, sui quali sono stati effettuati degli interventi pittorici dall’artista molisano Ernesto Saquella.
Il messaggio che è arrivato a me dalla collaborazione dei due artisti in questione è il dovere del mantenere vive le tradizioni. E’ come se per me gli scatti iniziali in bianco è nero rappresentassero simbolicamente la tradizione, e il colorarle attraverso l’arte della pittura, attraverso i colori appunto, rappresentasse il proseguire della tradizione, nel caso specifico quella dei Misteri.

Maria Elena Francalancia21 Posts

Nata a Cortona nel 1981, si diploma presso l'istituto tecnico commerciale L.Pilla di Campobasso. Successivamente si trasferisce a Roma per intraprendere la carriera universitaria dove studia tre anni presso l'Accademia di belle arti. Ad oggi sono tre le esposizioni che ha tenuto: Reasia, Reasia #2 e Gessetti. Nel dicembre 2013 consegue la laurea in Scienze della comunicazione presso l'università degli studi del Molise, discutendo la tesi in storia dell'arte contemporanea, intitolata: "La pittura dell'immaginario: visionari e Metafisici, da Bocklin al Surrealismo".

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