Scuola: anno nuovo, problemi vecchi

Conferenza-stampa di FLC-Cgil Molise

Alla fine dello scorso anno scolastico, la CGIL aveva sollecitato il presidente della Giunta regionale del Molise ad attivarsi per affrontare i problemi più urgenti del sistema scolastico molisano, in primis le questioni dell’edilizia scolastica e del dimensionamento.

Alla vigilia della riapertura del nuovo anno scolastico, il segretario regionale di FLC-CGIL Pino La Fratta e il responsabile del dipartimento Università, ricerca e innovazione Paolo De Socio, hanno illustrato, in una conferenza-stampa che si è tenuta presso la sede regionale della CGIL Molise, i nodi irrisolti, dopo che le richieste avanzate dal sindacato erano rimaste pressoché inascoltate.

Il problema numero uno rimane, dunque, quello dell’edilizia scolastica. Secondo quanto risulta dall’Anagrafe regionale, consultabile anche sul sito della Regione Molise, dei 365 edifici censiti sulla piattaforma: il 73% non risulta adeguato alla normativa antisismica; il 36% è privo della verifica sismica; il 64% è privo del certificato di agibilità – abitabilità; il 42% non ha il certificato di collaudo statico; il 24% non risulta accatastato.

A 15 anni dal sisma di S. Giuliano di Puglia, in alcuni Comune del cratere si tornerà a fare scuola in casette prefabbricate. Nel Capoluogo tiene banco il caso dell’I.C. Montini dove si tornerà a svolgere l’attività didattica nonostante una relazione dell’Università del Molise consiglierebbe l’abbattimento dell’edificio, mentre la scuola di c.da Mascione è stata chiusa e gli alunni della scuola primaria “Don Milani” continueranno a essere dislocati in tre sedi diverse.

Affianco alle problematiche relative alla sicurezza degli edifici, il segretario della FLC-Cgil ha sottolineato la necessità di riorganizzare nel complesso l’offerta scolastica regionale procedendo innanzitutto con un piano di dimensionamento scolastico. Infatti, a fronte della tendenza, certificata dai dati MIUR, della scuola molisana a perdere iscrizioni (dal 2006 ad oggi siamo passati da 47335 a 38995 alunni) non è più rinviabile, secondo la CGIL, una riorganizzazione degli istituti scolastici che dovrebbe andare nella direzione dell’aggregazione virtuosa tra scuole evitando così inutili duplicazioni.

Infine, l’allarme della Cgil riguarda il taglio del tempo scuola, anch’esso effetto dello spopolamento, decretato in primis dagli epocali tagli dell’era Gelmini ma confermato anche dai governi successivi. Nell’ultimo decennio il Molise ha perso circa 870 docenti curriculari. Quest’anno si è proceduto con un ulteriore taglio dell’organico di fatto (38 posti in meno) dovuto sempre al calo del numero degli alunni. In più c’è un dato allarmante che emerge da un recente rapporto di save the children: mentre nel resto di Italia aumentano le iscrizioni al tempo pieno, il Molise annovera la percentuale più bassa di classi munite di tale servizio (7,8%) ed è al terzultimo posto per quanto riguarda la presenza di ristorazione scolastica nelle scuole primarie.

Poi ci sono gli insegnanti costretti ad emigrare in virtù del piano assunzionale della Legge 107/15: circa 300 sono stati assunti fuori regione. Di questi, soltanto pochi sono riusciti a tornare con un trasferimento, mentre la maggior parte deve attendere ogni anno la lotteria delle assegnazioni provvisorie. Non va meglio ai tanti precari e ai giovani illusi dall’ultimo concorso: molti di loro pur superando le prove non sono stati assunti.

Rispetto a questo quadro preoccupante la CGIL chiederà un incontro a tutta la delegazione parlamentare e tornerà a sollecitare la Regione Molise affinché si adoperi per quanto di competenza. In caso contrario il sindacato si adopererà per avviare da subito una mobilitazione collettiva che coinvolgerà lavoratori, genitori e studenti, che dovranno lavorare insieme sulle priorità comuni, per la difesa e il rilancio dell’intero sistema di istruzione regionale.

0 Comments

Lascia un commento

Login

Welcome! Login in to your account

Remember me Lost your password?

Lost Password