Partito a Levico Terme il 28° Congresso FNSI

di Michele Colitti

Durante la prima giornata introduttiva del Congresso, dedicato a Antonio Megalizzi, giovane reporter vittima di un attentato terroristico a Strasburgo, già tanti i temi posti all’attenzione della platea di delegati che hanno raggiunto il centro trentino da tutta Italia.

Dopo i messaggi istituzionali di Mattarella, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Roberto Fico e Antonio Tajani, ha esordito Rocco Cerone, segretario del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige, che dopo i saluti introduttivi e un sentito ricordo di Megalizzi ha avuto un pensiero anche per i 21 giornalisti italiani costretti a vivere sotto scorta tra i quali Sandro Ruotolo, presente in sala.

Anche Maurizio Fugatti, presidente della Provincia Autonoma di Trento, ha ricordato con affetto Antonio Megalizzi: «Era un figlio della nostra terra, un ragazzo di 29 anni con grandi valori. Le iniziative in sua memoria saranno importanti, come le idee in cui lui credeva». «Il mondo dell’informazione è in fase di cambiamento – ha aggiunto Fugatti, riferendosi al titolo del Congresso – e siamo orgogliosi di aver sottoscritto proprio qui il primo protocollo con gli organismi di stampa, sindacato, Ordine, Assostampa, per andare nelle scuole a spiegare cos’è la vera informazione. Tutti i cittadini hanno diritto a un’informazione libera e plurale. Anche per i giornalisti è utile entrare nelle scuole. Tra la nostra Provincia e la categoria dei giornalisti il dialogo c’è».

A chiudere la prima giornata dei lavori la relazione del segretario generale della FNSI, Raffaele Lorusso, che ha sottolineato come dignità e inclusione siano le parole chiave per il futuro della categoria. «Al centro della nostra azione – ha precisato – vi è il lavoro, oggi veicolo di diseguaglianze ed esclusione sociale. Giornalisti più deboli sono più facilmente ricattabili: non possiamo accettare che il lavoro subordinato subisca la cancellazione di diritti e garanzie. Inclusione e dignità sono le due parole chiave attraverso le quali passa il rilancio del settore e della categoria».

Molto toccanti le parole di Alberto Ferraresso, collega di Megalizzi a RadUni Europhonica, che ha letto un messaggio a nome della famiglia Megalizzi e della redazione di Europhonica. «Mi piace pensare che oggi siamo qui per testimoniare il lavoro fatto per raccontare come noi giovani vediamo l’Unione Europea, che non è solo un palazzo, ma qualcosa di quotidiano che interessa tutti», ha detto.

Michele Colitti30 Posts

Nato a Campobasso nel 1985, ha studiato Media e Giornalismo presso l'Università "Cesare Alfieri" di Firenze. Collabora con la rivista "Il Bene Comune" dal 2010. Giornalista pubblicista dal 2014.

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