Gravina: i cittadini sono disgustati da questa politica

Sembra che ci sia stata una certa difficoltà nel chiudere le liste. Non so se questo sia valso anche per voi. Qual è il significato di questa cosa?

Per quanto ci riguarda, abbiamo trovato difficoltà, se di difficoltà si può parlare, perché abbiamo rinnovato il gruppo. C’è stato un bel rinnovamento, per il quale mi sono preso anche delle responsabilità, che ha visto l’introduzione di persone nuove; qualcuno non se l’è sentita di accettare, non per mancanza di fiducia verso la mia persona, ma per problemi legati al fatto che quando si è giovani e si lavora per un privato, schierarsi politicamente non è conveniente, soprattutto se si tratta di entrare a far parte di un Consiglio comunale. Questa è la verità. Anche riguardo alla cattiveria che ho letto circa la presenza di mia cugina nella lista, rispondo che c’è semplicemente perché lo meritava dopo sei anni di serio impegno da parte sua, e non perché avrei avuto difficoltà a reclutare candidati. Invece, una cosa che ci fa gioco è proprio il mercimonio, la transumanza che ha fatto perdere fiducia in questa politica. Questo è conseguenza dell’attuale sistema. Infatti, se ci fai caso, quello che si è verificato stavolta rispetto alle scorse elezioni è che sono sparite le liste civiche dietro cui si nascondevano i partiti tradizionali, che sono tornati dunque ad essere centrali. Questo mi sembra un chiaro segno di disaffezione dei cittadini verso la politica.

Se dovessi elencare le colpe più gravi dell’Amministrazione uscente, in maniera schematica, cosa diresti?

Innanzitutto, nonostante la presenza di un super dirigente, hanno peccato in quanto a organizzazione ed efficienza. Ciò ha compromesso i risultati e ha fatto registrare molti problemi. Sul piano dell’edilizia scolastica, nonostante si dica che siano state fatte quattro riprogrammazioni con quattro conferenze-stampa, non c’è ancora un cantiere legato al famoso finanziamento regionale e in più c’è un problema, sollevato da me soprattutto nell’interesse dell’Amministrazione, legato a un errore nelle procedure di gara, a causa del quale, probabilmente, salterà tutta la parte relativa agli affidamenti dei tre progetti risultati vincitori. Questa cosa la dissi durante la trasmissione di Tele Regione, spiegando che avevo inviato una pec per far notare il grave errore procedurale che avrebbe fatto slittare tutto. Ho scelto di non cavalcare la cosa politicamente, per non esporre l’Amministrazione a un eventuale risarcimento dei danni, essendo ancora in fase di aggiudicazione provvisoria. Quindi, quello che Battista vende come uno dei grandi successi sull’edilizia scolastica, in realtà non esiste. Poi, tutto ciò che riguarda il decoro della città, quindi la manutenzione ordinaria e straordinaria, tutto ciò che attiene all’urbanistica, come anche la scelta folle di chiudere le scuole nel quartiere Cep, senza prevedere nei nuovi interventi una demolizione e una ricostruzione. Poi andrebbe potenziata la gestione della Sea, non pensando agli interessi politici, ma programmando qualcosa di serio.

Le cose più urgenti che farete in caso di vittoria?

La cosa più immediata da fare è evitare l’emorragia di persone che vanno via da Campobasso e dal Molise.

In che modo?

Non voglio prendere in giro nessuno, perché non gestiamo le politiche del lavoro, ma bisognerà sfruttare tutto ciò che può essere recuperato. Per me, la Cittadella dell’Economia e il Polo Fieristico, visto che i soldi ci sono, devono essere rilanciati con un’idea legata sia al riuso, alla sostenibilità, a tutto ciò che interessa il settore agroalimentare, creando una filiera tra Università, associazioni e imprenditori per rivalorizzare quell’area in termini produttivi. Dico questo perché il Comune di Campobasso, essendo proprietario della struttura, potrebbe favorire gli insediamenti produttivi, cercando di offrire nuove occasioni, facendo leva non su politiche attive del lavoro, ma creando le condizioni affinché ciò avvenga. Sempre su quell’area, potrebbe coinvolgere, sfruttare l’Università, investendo nell’innovazione tecnologica. Non è possibile che l’Università crei corsi di laurea, magari anche appetibili, formando le persone che, però, poi vanno via. Io avevo già parlato del nuovo corso di laurea che verrà attivato nel campo della biotecnologia, di Ingegneria Biomedica, che andrebbe sfruttato non solo come luogo di formazione, ma anche come sbocco lavorativo. In sostanza, questa è la prima emergenza: arrestare l’emorragia di persone, favorendo politiche del lavoro, promuovendo attività turistiche collegate al commercio, alle attività che beneficerebbero di un cartellone turistico serio, spalmato su tutto l’anno e non su due eventi annuali come “il Festival dei Misteri” e “Vivi la tua Città”, facendo leva sul turismo a trecentosessanta gradi, quindi culturale, religioso, sportivo. Su questo aspetto l’Amministrazione dovrebbe porre la propria attenzione.

Nell’esperienza di opposizione, siete sempre stati isolati in questo senso?

Assolutamente sì. Io sono stato invitato da Il Quotidiano del Molise, quindi la prima uscita dopo cinque anni, per un confronto con Antonio Battista e Paola Liberanome, dove ho detto proprio che la nostra presenza è stata di opposizione, di sindacato ispettivo e anche di proposta. Al sindaco ho ribadito che la nostra opposizione è stata indubbiamente propositiva, che il più delle volte si è schiantata contro le logiche politiciste, sottolineando anche il fatto che ci sono stati troppi consiglieri comunali uscenti che non fanno e non hanno fatto il loro lavoro. Ho faticato un po’ per prendere la decisione di candidarmi, proprio per tutte le cose brutte che ho visto e che non permettono di affezionarti all’ambiente.

Un ambiente veramente brutto, peggio della Regione…

Credo che in scala il livello sia più o meno lo stesso, anche a livello nazionale. Cambiano i temi, ma la qualità è andata scemando nel corso degli anni. Il paradosso risiede nel fatto che, pur essendo aumentate scolarizzazione e formazione, ci si può trovare comunque ad aver a che fare con delle persone incapaci.

Questo è vero. Per esempio, guardando i talk show, riflettevo su come si facciano delle analisi molto più approfondite e articolate su alcuni siti web, che quando parlano i politici. La qualità della classe dirigente è ai minimi storici. Ora, ti chiedo se siete stati avvicinati da altre liste civiche o avete provato ad avvicinarvi

Sì, però devo fare delle precisazioni. Quelli della lista “Io Amo Campobasso” hanno fatto troppo i preziosi e Paola Liberanome ha fatto intendere, durante la trasmissione, che le politiche nazionali hanno impedito il dialogo con noi e, quindi, sono andati da soli. Invece, io credo che loro volontariamente non abbiano voluto trovare un accordo con noi.

E perché avrebbero fatto così?

Perché loro hanno un’anima che non ci sopporta, legata al PD. Io con alcuni di loro ho parlato, ci sono persone che mi stimano, anche se magari hanno da ridire su altri della mia lista, e hanno apprezzato il lavoro che abbiamo fatto in Consiglio comunale. Ho avuto anche un dialogo molto interessante con un’entità non ancora formata, ma poi non se ne fece niente. Un dialogo poco interessante, invece, lo abbiamo avuto con una pseudo-formazione, formata da personaggi ondivaghi. Dei “Forconi” non voglio proprio parlare, ma comunque mi hanno contattato.

Anche se è una domanda scontata, ti chiedo cosa ti aspetti…

Non ti dico cosa mi aspetto, ma dico che Maria Domenica D’Alessandro in giro non si vede…

Infatti! A proposito, come vedi il Centrodestra?

Lo vedo abbastanza male in termini di credibilità, ma bene in termini di numeri, in quanto è costituito da tutti i bei soggetti voluti da Antonio Battista per governare la città e che adesso stanno tutti da quella parte. Io credo che la D’Alessandro non andrà forte, creando un bel po’ di disgiunto che da un lato potrebbe interessarmi, ma dall’altro non sarei così felice, perché non vorrei avere una squadra di persone che non mi sono vicine.

La tua sensazione, parlando con la gente, qual è?

Mi piace il fatto che siamo capaci di interloquire con più ambiti e anche quelli che inizialmente ci guardavano con diffidenza, credo che oggi ci possano guardare con più interesse.

Pensi che prenderete più dal Centrodestra o dal Centrosinistra come serbatoio di voti?

Questo non lo so, anche perché l’offerta è più spostata a sinistra che a destra. Vedremo…

Paolo Di Lella100 Posts

Nato a Campobasso nel 1982. Ha studiato filosofia presso l'Università Cattolica di Milano. Appena tornato in Molise ha fondato, insieme ad altri collaboratori, il blog “Tratturi – Molise in movimento” con l'obiettivo di elaborare un’analisi complessiva dei vari problemi del Molise e di diffondere una maggiore consapevolezza delle loro connessioni. Dal 2015 è componente del Comitato scientifico di Glocale – Rivista molisana di storia e scienze sociali (rivista scientifica di 1a fascia), oltre che della segreteria di redazione. Dal 2013 è caporedattore de Il Bene Comune e coordinatore della redazione di IBC – Edizioni. È autore del volume “Sanità molisana. Caccia al tesoro pubblico”. È giornalista pubblicista dal 2014

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