Liberata Ahed Tamimi, la giovane attivista palestinese diventata il simbolo della resistenza

di Redazione Left

“La resistenza continuerà finché l’occupazione non finirà” dice l’attivista 17enne palestinese Ahed Tamimi  tornata libera dopo otto mesi di detenzione per aver schiaffeggiato due soldati israeliani. La ragazza è diventata il simbolo della lotta palestinese. E proprio mentre realizzava un murale su di lei sulla Barriera di difesa nella zona di Betlemme era stato arrestato dalle autorità israeliane lo street artist Jorit Agoch, di origini olandesi residente a Napoli. È stato poi in serata rilasciato insieme con gli altri due fermati e messo in libertà. La Farnesina ha confermato il rilascio da parte delle autorità israeliane dello street artist Jorit  e dell’altro italiano che era stato arrestato con lui a Betlemme.

La storia di Ahed Tamim
Ha 17 anni, è palestinese ed è stata portata via dai soldati israeliani, all’alba del 19 dicembre. La stessa sorte è toccata alla cugina Nour mentre il giorno prima era stata arrestata la madre, Nariman. Tutte e tre sono state portate nel carcere di Ofer, nel villaggio di Betunia. Lunedì 25 dicembre il tribunale militare di Ofer decide sulla loro sorte.

Lo scenario è il villaggio di Nabi Saleh, vicino a Ramallah, nella Cisgiordania. Le tre donne, come racconta Luisa Morgantini, presidente dell’associazione AssoPacePalestina, che si trova a Ramallah, sono simbolo della resistenza palestinese. Una storia lunga, pur essendo lei giovanissima.  Ahed infatti aveva addirittura 9 anni quando ha iniziato ad essere conosciuta in tutto il mondo come una attivista e pasionaria della resistenza palestinese. Semplicemente perché andava insieme al fratellino davanti ai “muri” dei soldati israeliani a chieder loro di andarsene dalla loro terra. Oppure per difendere una fonte d’acqua. Una ragazza forte, coraggiosa, per la cui liberazione nei giorni scorsi si è mobilitata una grande rete mediatica, con la raccolta di firme su varie piattaforme online.

Nel numero di Left in uscita sabato 30 dicembre il racconto di Luisa Morgantini su Ahed e la situazione in Cisgiordania.

Fonte: Left

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