A partire dal 1788 la Francia è segnata da sconvolgimenti politici e istituzionali.

La convocazione degli Stati generali rappresenta l’inizio su discussioni politiche centrate sul problema della loro composizione e sui poteri su cui essi poggiavano, in particolare si assiste ad un notevole scontro in cui i rappresentati del Terzo Stato sostenuti dall’opinione pubblica da numerose fazioni politiche e popolari si oppongono al potere feudale costituendosi come Assemblea nazionale: chiamata la Costituente. 9 luglio 1789

La Costituente si assume l’impegno di avviare delle Riforme istituzionali ed amministrativo a livello regionale e locale. Protetta dal popolo, la Costituente dopo l’assalto alla Bastiglia (13-14 luglio 1789), proclama l’abolizione del sistema feudale – 4 agosto 1789.

Successivamente, il 26 agosto 1789, la Costituente formula pubblicamente la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino i cui principi costituiscono la base per elaborare i nuovi ordinamenti giuridici della società francese, tale cambiamento risulta centrale per la diffusione dei valori democratici e liberali delle moderne società occidentali.

Lo scontro di interessi tra clero e monarchia che intanto si opponevano ad una società costituzionale voluta dalla Costituente, rappresenta un problema per la diffusione degli ideali democratici, tale situazione non facilita la coesione della Costituente e dei suoi sostenitori: clero costituzionale (Robespierre) clero refrattario – fazioni politiche: giacobini girondini.