Lo strano derby tra Elly e Giorgia/Una è all’opposizione, l’altra ne ha già nostalgia

Aprile è alle porte, e chissà che succederà il giorno 25. A maggio fioriranno rose con più spine e solo il 26 giugno scopriremo se dal derby femminile e femminista tra Elly e Giorgia il Molise incasserà una rinnovatrice scossa elettorale. In politica può succedere di tutto.

Domenica scorsa, dopo mesi di autopsia del PD, Elly Schlein ha partorito il suo partito “primavera” con tanto di fiocco rosa facendo salire quotazioni e simpatie provenienti perfino dai 5Stelle. Tanto che l’Opa sul PD preannunciata da De Masi e accarezzata da Conte s’è liquefatta come neve al sole. (Lunedì scorso i sondaggi davano un +0,8 al PD e un -0,4 a FdI, poca roba ma la volatilità è imprevedibile.)

Quando la Schlein vinse a sorpresa, la grande stampa parlò di “lampo nel buio”, “una novità e un esperimento”, “una donna che vince in nome di altre donne” e addirittura una “donna della provvidenza”, epiteto che, per ricordi storici, si attaglierebbe meglio alla Meloni

Vedremo se quello di Elly sarà un vero parto, ma di sicuro il governo partorito da Giorgia è già in affanno con una classe dirigente scarsa e un retroterra dal “passato che non passa”, vedi il manager nominato dalla Meloni che s’intesta un discorso di Mussolini, le nostalgie di vecchi iscritti, le refrattarietà antifasciste, e altri discutibili personaggi, come l’impresentabile ’Gnazio e l’incendiario Donzelli.

Elly Schlein promette di “plasmare i migliori, non i più fedeli”, Giorgia Meloni non riesce ai farlo. Eppure la sua luna di miele ha superato i 100 giorni. Per dirla con Gianni Morandi, è quella che una su mille ce l’ha fa ed è ancora vista come una novità, anche se fu già ministra di Berlusconi 15 anni fa.

Sta di fatto però che la sua leadership va male. Esempi: l’errore strategico di porsi contro la Francia; l’alleanza con Paesi più figliastri che figli dell’Europa, il pasticcio delle accise, l’imperdonabile assenza al palazzetto che allineava bare di affogati, (rimediato da Mattarella); l’assurdo consiglio dei ministri convocato a Cutro 12 giorni dopo; la confusa conferenza stampa risoltasi in una disfatta mediatica seguita dalla genialata di esibire in rete il duo Giorgia-Matteo che karaocheggia su una ragazza che affoga. E perfino il record di viaggi costosi, detto “Meloni Airways”.

Poi ci i ministri. Il questurino Piantedosi che ammonisce genitori perché le stragi se le vanno a cercare; Sangiuliano che nomina Dante Alighieri fondatore della destra; Nordio che fa gaffes sulle intercettazioni e Valditara che inciampa su stipendi differenziati e regionalizzazione della scuola (del Merito!).

Insomma un Governo vecchiotto non abituato alla realtà che si comporta come fosse ancora minoranza. Non a caso Giorgia piaceva quando cannoneggiava dall’opposizione e continua a piacere anche oggi.

Giuseppe Tabasso336 Posts

(Campobasso 1926) ha due figli, un nipotino e una moglie bojanese, sempre la stessa dal 1955. Da pianista dilettante formò una band con Fred Bongusto. A suo padre Lino, musicista, è dedicata una strada di Campobasso. Il Molise è la sua Heimat. “Abito a Roma - dice - ma vivo in Molise”. Laureato in lingua e letteratura inglese, è giornalista professionista dal 1964. Ha iniziato in vari quotidiani e periodici (Paese sera, La Repubblica d’Italia, Annabella, Gente, L’Europeo, Radiocorriere). Inviato di politica estera per il GR3 della RAI, ha lavorato a Strasburgo e Bruxelles, a New York presso la Rai Corporation e a Londra e Colonia per le sezioni italiane della BBC e della Deutschland Funk. Pubblicazioni: Il settimanale con Nello Ajello (Ediz. Accademia, Roma 1978); Facciamo un giornale (Edizioni Tuttoscuola, Roma 2001); Il Molise, che farne? (Ed. Cultura & Sport, Campobasso 1996); per le Edizioni Bene Comune; Post Scriptum, Prediche di un molisano inutile ( 2006); Gaetano Scardocchia, La vita e gli scritti di un grande giornalista (2008); Moliseskine (2016). In corso di pubblicazione Fare un giornale, diventare giornalisti, Manuale di giornalismo per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.

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