Carmine Marinelli Oscar in memoriam 2019

di Francesco Montano

Un vinchiaturese fra gli Oscar in Memoriam 2019: un grande omaggio per Carmine Marinelli stimato da tutti a Hollywood per il suo lavoro nel backstage e per aver fatto conoscere alle celebrità del cinema la cucina molisana

La notte degli Oscar è uno degli appuntamenti più significativi per il cinema internazionale, una vetrina per tutto il jet set ed ogni anno c’è grande attesa per conoscere i nomi degli attori e dei film premiati dall’Accademia. Quest’anno l’Italia ha avuto un solo riconoscimento: la disegnatrice marchigiana Sara Pichelli ha fatto parte del team di animazione del nuovo film di Spider man, Oscar come miglior film di animazione. Altri italiani, invece, sono stati omaggiati con gli Oscar in memoriam, un riconoscimento ad alcuni celebri maestri del cinema che hanno dato lustro, con la loro opera, al settore come Ermanno Olmi, Bernardo Bertolucci, Vittorio Taviani e Stelvio Cipriani.

Anche un molisano originario di Vinchiaturo è stato inserito dall’Academy nel novero degli Oscar in memoriam 2019, Carmine Marinelli, scomparso lo scorso anno, storico direttore del “Dorothy Chandler Pavilion” al “Music Center” di Los Angeles. Carmine Marinelli nacque nel 1921 a Hibbing, in Minnesota, da genitori molisani, ma tornò ben presto a Vinchiaturo con la sua famiglia, dopo la grande depressione: nel paese alle porte di Campobasso visse fino al 1939, frequentando le scuole in Molise.

Poco prima della Seconda Guerra Mondiale decise di tornare negli Stati Uniti e nel 1942 fu reclutato nell’esercito americano: inviato sul fronte europeo nel 3rd Infantry Division’s Medical Corps, si trovò in Sicilia sul fronte contrapposto al fratello Claudio, rimasto in Italia e arruolato con l’esercito Italiano. Dopo la guerra, nel 1955, Carmine Marinelli iniziò a lavorare nel campo audiovisivo e teatrale per NBC, ABC, CBS e per il Los Angeles Philharmonic Auditorium e, all’apertura del “Music Center” di Los Angeles nel 1964, fu nominato Direttore al “Dorothy Chandler Pavilion” – Auditorium di molte edizioni degli Oscar – dove si è occupato della gestione backstage per 34 anni, fino alla pensione.

Marinelli è stato a contatto con i più grandi del cinema, del teatro e del musical, intrattenendo non solo rapporti professionali, ma anche intense amicizie personali. Ulteriore motivo di stima da parte di molte star di Hollywood la ottenne per essere un eccellente cuoco: in uno spazio adibito a cucina, ricavato nel backstage del Teatro, posto conosciuto da tutti come “Carmine’s Kitchen”, offriva alle star di Hollywood (come Frank Sinatra, Liza Minnelli e tanti altri) prodotti tipici e prelibati piatti della cucina molisana.

Carmine Marinelli è sempre stato fortemente legato al suo Molise, dove è tornato spesso ed ha trasmesso il suo grande affetto per la terra della sua famiglia anche ai figli e ai nipoti. Il Comune di Vinchiaturo ha conservato un grande ricordo della famiglia Marinelli, tanto che nel 2017 il figlio di Carmine, Anthony, celebre musicista e compositore, fu accolto in Consiglio Comunale per una festa a sorpresa, nell’ambito della quale gli fu fatto dono della copia dell’atto di nascita nei nonni, proprio a rappresentare simbolicamente l’indissolubile legame fra Vinchiaturo e la famiglia Marinelli. Carmine Marinelli è uno dei tanti italiani che ha contribuito a far grande il nome del nostro Paese e deve essere un punto di orgoglio per il piccolo Molise, il cui nome è arrivato fino a Hollywood grazie all’amore di un suo figlio.

Francesco Montano180 Posts

Nato a Campobasso nel 1984, laurea in Antropologia Culturale alla Sapienza. Collaboratore dal 2015. Ricerche a Lima, Roma e Campobasso. Pubblicazione relativa alla ricerca a Roma per la prevenzione e lo studio dei fenomeni di aggressività e bullismo: “la visione dei mondi nell’infanzia: rappresentazioni sociali bambine correlate alla costruzione della salute”; dal titolo: Narrazioni dall’infanzia su salute, corpo e amicizia. Ricerche etnografiche in tre scuole romane. Progetto realizzato grazie al contributo economico dell’istituto Montecelio, agenzia regionale per la comunicazione e la formazione; pubblicato a Roma nel 2009. Presentazione relativa alla ricerca a Lima: “Ananias: lotta all’abbandono scolastico mediante un programma di diagnosi e rieducazione per bambini/e con problemi di apprendimento”, realizzato dal CIES, in collaborazione con l’associazione peruviana Amigos de Villa, dipartimento di storia, culture, religioni – università degli studi di Roma “La Sapienza” e cofinanziato dal ministero Affari Esteri – DGCS e dalla regione Lazio. Roma 2012.

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