AIA: Larino chiama, il Sindaco non risponde

di Anna Maria Di Pietro

L’incubatoio AIA, che sorgerà alla Piane di Larino a fine 2020, è ormai diventato un caso, almeno per la città frentana i cui cittadini, insieme a vari gruppi e associazioni locali, non riescono ad ottenere risposte in merito all’attività produttiva che atterrerà sul loro territorio. Più volte, anche con insistenza, sono state poste domande al Primo Cittadino, che ha sempre dichiarato di non poter rivelare i dettagli del progetto e che avrebbe risposto doviziosamente nelle sedi competenti.

In effetti, lunedì pomeriggio a Campobasso, presso Palazzo Vitale, sede della Regione, ha incontrato, insieme al Presidente Toma, i vertici del Gruppo Veronesi che hanno illustrato il progetto sul quale hanno investito. Un comunicato è stato poi diramato a tutte le testate giornalistiche direttamente dall’Ufficio Stampa della Regione. Nel sottolineare che la nostra redazione è stata esclusa, aggiungiamo anche che le notizie riportate sono ancora molto generiche e non toccano nel dettaglio alcuni punti focali, quali per esempio l’impatto ambientale che l’azienda produrrà sul territorio e gli eventuali vincoli di utilizzo dei terreni interessati dal nuovo insediamento, ormai di proprietà degli investitori.

Che l’incontro si sia svolto a porte chiuse e senza la presenza della stampa è già strano, ma ancor più incomprensibile è che abbia avuto luogo solo in Regione e non anche a Larino, dove da tempo si attendono risposte. L’Amministrazione Comunale deve capire che sta amministrando un territorio appartenente a una comunità che ha il diritto di sapere cosa succede in casa propria. Va bene fare il tavolo tecnico in Regione, ma escludere completamente i cittadini da quello che, come detto dallo stesso Sindaco prima e dal comunicato poi, sarà un importante punto di svolta per Larino, sembra davvero assurdo.

Di tutta questa storia è stato messo sempre in risalto un aspetto: il nuovo insediamento porterà 30 posti di lavoro, da attribuire, come dichiarato dal Sindaco Puchetti, a manovalanza locale. Proprio riguardo a questo, ci si chiede quali requisiti debba avere un eventuale candidato. Si richiedono esperienza nel settore e, magari, competenze acquisite in corsi di formazione specifici? Un po’ di dubbi sorgono, visto che nel comunicato regionale i vertici si sono riservati di riferire, a tempo debito, le modalità per le candidature e le posizioni aperte.

L’atteggiamento di chiusura dell’Amministrazione non ha fatto che accrescere l’alone di mistero e sospetto intorno a questa vicenda, alone di mistero ancor più incrementato dal fatto che il Sindaco qualche mese fa aveva indetto una conferenza stampa d’annuncio del progetto in gestazione, disdetta poi all’ultimo momento. Ora, dal momento che i vertici dell’azienda hanno esposto il progetto, non sarebbe il caso che il Sindaco incontrasse la cittadinanza per illustrarglielo? Questo anche per non creare muri inutili e placare i sospetti che cominciano a serpeggiare.

Anna Maria Di Pietro90 Posts

Nata a Roma (Rm) nel 1973, studi classici, appassionata lettrice e book infuencer, si occupa di recensioni di libri e di interviste agli autori, soprattutto emergenti.

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