ANMIL presenta in senato 
il 1° rapporto sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro

Per contribuire a promuovere la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali l’ANMIL ha realizzato il 1° Rapporto sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro che viene presentato in Senato con la partecipazione delle massime istituzioni in materia:
Aprono i lavori:
il Segretario della Presidenza del Senato, Silvana Amati;
il Presidente nazionale ANMIL, Franco Bettoni.
Presenta il Rapporto:
la responsabile ANMIL Salute e Sicurezza, Maria Giovannone
Intervengono:
il Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi;
la Presidente della Commissione parlamentare di Inchiesta sugli Infortuni sul lavoro
e le malattie professionali, Camilla Fabbri;
il Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati, Cesare Damiano;
il Presidente del CIV INAIL, Francesco Rampi.
Conclusioni del Direttore Generale ANMIL, Sandro Giovannelli.

Negli ultimi anni l’attenzione di media, istituzioni e cittadini è molto cresciuta verso il tema della sicurezza sul lavoro ma, al di là dei meri dati statistici che con impegno l’INAIL diffonde periodicamente, per l’ANMIL il fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali e le problematiche legate alla loro prevenzione meritano una più approfondita valutazione che analizzi l’efficacia della normativa attuale.

Con questo obiettivo, da diversi mesi, un gruppo di esperti dell’Associazione si è dedicato allo studio dei principali interventi del legislatore, della giurisprudenza, della prassi amministrativa e del mondo della ricerca in materia di salvaguardia della salute dei lavoratori e della loro sicurezza in ambito lavorativo che hanno caratterizzato in modo significativo l’anno precedente e la metà dell’anno in corso. I risultati di questo lavoro, che ha rivolto lo sguardo al contesto nazionale senza perdere di vista la prospettiva europea ed internazionale, hanno dato vita al 1° Rapporto sulla salute e sicurezza sul lavoro – che intende diventare un appuntamento annuale –  per comprendere come sia cambiato il lavoro nel nostro paese con i Decreti 81 e 106 nell’ultimo decennio e fornire, a tutti gli addetti ai lavori, un servizio informativo e culturale aggiornato e completo, con l’auspicio di contribuire all’innalzamento del livello di conoscenza, di spirito critico e di quella consapevolezza che il tema merita, considerati i valori costituzionali che lo governano.

SCHEDA RAPPORTO

Contenuti, finalità e destinatari

Col primo Rapporto Annuale sulla Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, ANMIL inaugura un prodotto editoriale innovativo ed unico nello scenario nazionale ed europeo. Si tratta di un “annuario della sicurezza sul lavoro” che analizza, in chiave pratico-ricostruttiva ed immediatamente fruibile, i principali interventi del legislatore, della giurisprudenza (sentenze di merito e di legittimità), della prassi amministrativa (circolari ed interpelli ministeriale) e del mondo dello studio e della ricerca in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che hanno caratterizzato in modo significativo l’anno precedente e la metà dell’anno in corso.

Il Rapporto ANMIL sulla Sicurezza risponde all’esigenza di maggiore conoscenza delle norme e delle loro interpretazioni, per favorire una loro applicazione pratica più rapida e certa da parte di tutti. L’approccio, volutamente multilivello, è rivolto a tutti gli attori coinvolti nella gestione del lavoro, dai professionisti della materia agli addetti ai lavori, dal complessivo mondo dei lavoratori a chiunque sia interessato ad un aggiornamento dettagliato e ragionato sulle numerose novità che incidono sui molteplici aspetti della Salute e Sicurezza sul lavoro.

Dal Rapporto ANMIL sulla Sicurezza, nato dall’osservazione della situazione critica del Paese, sono emersi, in sintesi, i seguenti punti:
■ Nonostante i numerosi e significativi sforzi fatti dal Legislatore per migliorare l’apparato normativo in materia di sicurezza e prevenzione, i livelli di efficacia delle tutele restano ancora insoddisfacenti, specie in alcune aree del Paese ovvero in alcuni ambiti produttivi. Ad aggravare la situazione è la crisi economica, a fronte della quale gli investimenti in materia di sicurezza spesso diventano, agli occhi di alcuni operatori dei differenti settori economici, una “voce di spesa” sacrificabile come confermano, in primo luogo, alcuni dati statistici INAIL riportati in allegato.
■ Anche i dati forniti dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, nel Rapporto 2016, descrivono una situazione allarmante. Infatti, nel complesso, a fronte di 25.864 aziende ispezionate, sono state riscontrate 30.251 violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, di cui ben 27.480 di carattere prevenzionistico e 2.771 di tipologia tecnica. Per di più, rispetto al 2015, si registra un sensibile aumento del tasso di irregolarità del lavoro, riscontrato in sede ispettiva.
■ È evidente, dunque, uno scollamento tra norme e regole formali da un lato ed efficacia delle tutele sostanziali dall’altro.
■ Questo fenomeno dipende in primo luogo dalla necessità di semplificare e completare la disciplina prevenzionistica. Infatti, circa 10 anni dall’entrata in vigore del d.lgs. n. 81/2008 (Testo Unico Sicurezza), sono ancora una ventina i provvedimenti da attuare e alcuni riguardano materie di grande rilievo. Peraltro, le recenti Riforme del Lavoro – tra cui il Jobs Act – pur potendo, non hanno contribuito in modo significativo a migliorare questo quadro.
■ Oltre alle norme inattuate, c’è poi un più ampio problema di natura culturale, collegato alla necessità di veicolare e diffondere al meglio i contenuti prescritti da norme complesse, attraverso strumenti agevoli, multilivello e gratuiti, alla portata di tutti: imprese pubbliche e private; lavoratori; specialisti e professionisti che, a qualunque titolo, si occupano di tale materia.

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