Menzione d’onore per il Comune di Ripabottoni al “Premio Chiara Lubich per la Fraternità”

“Un premio di grande prestigio che la comunità di Ripabottoni ha meritato per tutta la solidarietà dimostrata agli immigrati. Il nostro borgo ha rappresentato un caso particolare. Certo, appena appresa la notizia dell’arrivo dei migranti, si è creata un po’ di diffidenza, subito superata quando tutti abbiamo visto quei ragazzi, poco più che maggiorenni, infreddoliti e disorientati. Così, si è immediatamente attivata la macchina della solidarietà. La cosa bella è che non sono stati offerti solo beni materiali, come scarpe e vestiti, ma anche tanto affetto che ha contribuito a creare un clima familiare tra residenti e ospiti. I ragazzi, poi, sono stati coinvolti in tutte le attività del paese, dal coro della chiesa, alla squadra di calcio. Una perfetta armonia, una convivenza pacifica che hanno arricchito umanamente un piccolo paese dove la maggior parte delle persone è anziana. Poi, la brutta notizia della chiusura del Cas, da un giorno all’altro, senza preavviso. E niente abbiamo potuto fare per evitarlo, nonostante le nostre proteste.  I ragazzi hanno dovuto raccogliere in fretta e furia le loro cose e, come pacchi postali, sono stati portati in altri paesi molisani. Il loro allontanamento è stato traumatico per noi e per loro. Le cose andavano fatte in maniera graduale e non in quel modo così drastico. Ma, comunque, il bel messaggio è passato e ne siamo orgogliosi”.

Questo ha riferito Samantha Ciarla, consigliere di opposizione del comune di Ripabottoni che, ieri, insieme a Danilo Cristofaro, ha ritirato la “Menzione d’Onore” a nome di tutta la cittadinanza, presso il Teatro “Garibaldi” di Santa Maria Capua Vetere, durante la decima edizione per l’assegnazione dell’ambito premio che, ogni anno, l’associazione “Città della Fraternità” conferisce ai comuni italiani che si distinguono in ambito sociale intorno a un’idea di unità, fraternità e dialogo. Nel gennaio dello scorso anno, i cittadini di Ripabottoni avevano firmato una petizione contro la chiusura del Centro di accoglienza straordinaria Xenia, che ospitava trentadue migranti provenienti da Mali, Nigeria, Senegal, Gambia e Costa D’Avorio. Tutto il paese si era mobilitato scendendo in piazza e sfilando in corteo di protesta, tanto da attirare l’attenzione della stampa nazionale e internazionale per il grande esempio di civiltà.

Anche il parroco Gabriele Tamilia aveva appoggiato la causa facendo stampare volantini a supporto di quella realtà fatta di perfetta integrazione, che aveva portato una ventata di vitalità in un paese di solo cinquecento anime, sempre più a rischio di spopolamento. Nonostante le rimostranze, il Cas veniva chiuso e i suoi ospiti, uomini, donne e bambini, spostati in altri comuni molisani. Quel provvedimento aveva creato un vuoto nel piccolo borgo che aveva accolto i migranti in maniera calorosa, con grande spirito di solidarietà, tanto che si erano creati rapporti quasi familiari tra residenti e ospiti. Ma l’esempio concreto di umanità della piccola comunità molisana non è stato dimenticato e il riconoscimento, in un momento storico difficile per quanto riguarda l’accoglienza ai migranti, rappresenta una spinta verso la strada della solidarietà.

 

 

Anna Maria Di Pietro90 Posts

Nata a Roma (Rm) nel 1973, studi classici, appassionata lettrice e book infuencer, si occupa di recensioni di libri e di interviste agli autori, soprattutto emergenti.

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