Sospese le attività culturali, ma non per sempre!

di Francesco Vitale

La pandemia da COVID 19 ha portato la chiusura delle attività culturali: i teatri, i cinema, i musei hanno interrotto (nuovamente) le proprie attività già da qualche settimana.
Questa chiusura avrà un’onda lunga pesante per tutti, anche per chi non sembra accorgersene!

Quando ci si riferisce alla “Cultura” – fra virgolette e con la Cì maiuscola – non si deve pensare solo alla letteratura alta, agli eventi raffinati e un po’ pesanti e difficilmente accessibili ai non addetti ai lavori. La “cultura” – questa volta anche con la cì minuscola – è tutto ciò che ci fa crescere, incuriosire, emozionare, sviluppare una coscienza critica. Tutto ciò, insomma, che contribuisce a costruire un buon cittadino! E come possiamo pensare di ambire a una società migliore, se interrompiamo la possibilità di alimentare i buoni cittadini del futuro?!

Non dobbiamo dimenticare che l’attività del mondo della cultura ha anche una ricaduta economica: elemento assolutamente non irrilevante! Si stima che nel 2019 – prima dello tsunami del virus- il complesso delle attività culturali contasse oltre 416.000 imprese che occupavano più di un milione e mezzo di lavoratori. 

L’interruzione delle attività della cultura, insomma, creerà una duplice conseguenza negativa: nel breve un danno economico che tocca un settore che rappresenta circa il 16% del PIL e nel lungo periodo un danno ancora maggiore, la qualità e la coscienza dei cittadini.
La questione sanitaria è davvero seria, ma sarà necessario trovare una soluzione per far ripartire al più presto il mondo della cultura, in tutte le sue forme! 

Francesco Vitale83 Posts

È nato a Campobasso nel 1981. Laureato in Giurisprudenza, è Consulente Finanziario dal 2006 e abilitato all’esercizio della professione forense dal 2008. Opera nel settore culturale sin da giovanissimo con la compagnia teatrale “Maschere Nude - Amici del teatro Pirandelliano” e dal 2012 si occupa di produzioni teatrali e cinematografiche con INCAS Produzioni, fondata con William Mussini e Roberto Faccenda. È autore del libro “Ciak in Molise” (ed. Gump, 2020), in cui affronta il tema delle potenzialità del settore cinematografico in Molise.

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