Larino, il Covid continua a mietere vittime

Un amaro risveglio per la cittadina frentana, che ha perso un altro figlio, l’ennesimo. Ormai, come in tutto il Basso Molise, si è arrivati a quel punto di saturazione oltre il quale c’è solo il baratro. Senza voler fare retorica, ma solo per lanciare un urlo di dolore e rabbia, bisogna riflettere e interrogarsi sul perché di una situazione che continua ad aggravarsi di ora in ora, senza nessun intervento da parte di chi dovrebbe tutelarci e invece rivolge lo sguardo altrove, verso progetti più vicini all’utopia che alla realtà, perché arriveranno a compimento, forse, quando sarà ormai tardi.

Tra i centri ricadenti nella zona rossa, uno dei più colpiti è Larino, dove il virus miete ancora vittime e i contagi si sono insinuati in interi nuclei familiari, con cluster che sono destinati ad aumentare, insieme allo sgomento e al senso di abbandono amplificati dalla presenza di una struttura vuota, il Vietri, che poteva essere un’ancora di salvezza per tutta la regione e invece è solo il simbolo di un fallimento politico e sanitario senza precedenti, attuato dai vertici di Regione e Asrem, che hanno sempre avversato qualsiasi proposta relativa al presidio frentano, nonostante i rapporti dei NAS e le varie denunce, di medici e cittadini, testimonianti una gestione improvvisata e pericolosa dell’emergenza all’interno del Cardarelli.

Oggi, giorno in cui è stata confermata anche la circolazione della variante inglese nella nostra regione, è doveroso porsi una domanda: la situazione drammatica che stiamo vivendo, soprattutto in Basso Molise, poteva essere scongiurata trasformando il Vietri in hub Covid? Nessuno può saperlo, ma di sicuro i molisani, non solo i larinesi, avrebbero avuto a disposizione un ospedale deputato alla cura del nuovo virus e, cosa altrettanto fondamentale, avrebbero avuto la possibilità di curare altre patologie presso gli ospedali presenti sul territorio. Attualmente, possiamo dire di non avere né l’una né l’altra opzione.

Ormai, è una specie di roulette russa, dove però siamo tutti obbligati a giocare contro la nostra volontà, perché della vita di ogni molisano decidono dall’alto; ci si sente appesi a un filo sottile, con la sensazione di cadere da un momento all’altro. Fa persino rabbia sentire parlare di “Dirigenti”, rispetto a gente che ha dimostrato inadeguatezza e che non sarebbe capace nemmeno di dirigere una banda di scimmie che suonano i piatti al circo! La gente muore e c’è chi ancora trova pezze, come i 10 miseri posti al Gemelli, che non bastano a coprire le voragini create. E non c’è neppure la magra consolazione di dire che “siamo tutti sulla stessa barca”, perché le barche sono due: una, quella dei più, lasciata in balia della tempesta, l’altra, ben ancorata, per i privilegiati che hanno trovato l’escamotage per fare il vaccino.

Quindi, nemmeno il virus è stato capace di mettere tutti sullo stesso piano, perché qualcuno è stato più furbo. In una situazione di per sé già grave, con lo scandalo dei vaccini, che ci ha fatto balzare agli “orrori” della cronaca nazionale, si è toccato veramente il fondo, perché rappresenta un attentato alla vita di chi ne aveva veramente bisogno. In tutta questa melma, ci si chiede cosa stia facendo la magistratura, che è al corrente di tutto. Se non fosse per quei pochi che in qualche modo si stanno adoperando per portare alla luce i fatti, potremmo dire di essere veramente soli. Non ci resta che il risveglio della coscienza collettiva, perché non possiamo accettare questo eccidio, questa enorme perdita di vite, quando qualcosa poteva essere fatto usando anche solo il buon senso, da tempo e con progetti tesi alla tutela della salute pubblica.

Ricordiamoli i nomi di coloro che hanno messo gli interessi politici, privati e di potere prima della vita umana; ricordiamocelo quando andiamo a votare! Il voto è l’unica arma che abbiamo, ma bisogna essere liberi dalle logiche clientelari, che negli anni hanno sempre dominato anche la nostra indifesa regione. Intanto, nelle ultime ore, il Sindaco di Larino Giuseppe Puchetti ha avanzato la proposta, accolta e autorizzata dal Commisario Giustini, per l’apertura, presso il Vietri, di un reparto per la cura dei pazienti Covid non gravi, che hanno comunque bisogno di ossigeno. Un provvedimento che alleggerirebbe il lavoro del Cardarelli e ovvierebbe alla carenza di bombole di ossigeno che interessa un po’ tutto il territorio nazionale, offrendo, al contempo, un ulteriore sollievo alle persone anziane e sole, che verrebbero assistite h24. Un reparto ad hoc, dunque, in cui l’apporto medico sarebbe garantito dalle unità USCA.

Cosa faranno i vertici ASREM? Quali saranno i tempi per l’eventuale attuazione di questo ulteriore progetto?

Anna Maria Di Pietro90 Posts

Nata a Roma (Rm) nel 1973, studi classici, appassionata lettrice e book infuencer, si occupa di recensioni di libri e di interviste agli autori, soprattutto emergenti.

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