Larino. Inaugurazione e presentazione del nuovo Reparto di Riabilitazione post-Covid del Vietri: due momenti distinti

di Anna Maria Di Pietro

Questa mattina, intorno alle 11:00, presso la sala convegni dell’ospedale territoriale frentano, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del reparto, già funzionante, dedicato ai degenti bisognosi di riabilitazione per le conseguenze lasciate dal virus. Al tavolo dei relatori, il presidente della Regione Donato Toma, il direttore generale Oreste Florenzano e il direttore del Distretto sanitario di Termoli Giovanni Giorgetta. Circa un’ora prima, invece, il Sindaco di Larino Giuseppe Puchetti ha tagliato il nastro, inaugurando in maniera “canonica” la nuova realtà, non partecipando di fatto alla conferenza.

Alla presenza di una buona rappresentanza di operatori sanitari occupati nel nuovo reparto, l’incontro si è aperto con le parole di Giovanni Giorgetta, che ha dichiarato: “Oggi il Vietri conta 106 posti letto, che rappresentano un unicum in Italia. Dunque, non è giusto dire, come spesso leggo sui social o sui giornali, che questa struttura è una scatola vuota, uno spazio di 10.000 mq inoccupato, perché 2800 mq sono tutti funzionanti per la cura di molti malati. Grazie al direttore Florenzano e al presidente Toma, siamo i primi in Italia per i servizi iperbarici e la Vulnologia. Il nuovo reparto ha già 10 posti letto occupati e ci auguriamo di poter accogliere altri pazienti (n.d.r il reparto ha una capacità di 25 posti letto).

La parola è poi passata al dottore Antonio Musso, cardiologo esperto in riabilitazione che, dopo aver sottolineato le difficoltà legate a un virus del tutto nuovo, ha evidenziato l’importanza del nuovo servizio e letto il decreto contenente le tipologie dei pazienti difficili che vengono accolti in reparto, dopo due tamponi negativi, aggiungendo: “Abbiamo occupato 10 posti letto in due giorni e questo è indicativo del fatto che sul territorio ci sono ancora pazienti sofferenti, dunque, questo reparto è un importante punto di riferimento per chi ha bisogno di guarire, al fine di poter riprendere l’attività lavorativa e sociale, anche perché l’età media dei pazienti è al di sotto dei cinquant’anni”.

Oreste Florenzano ha poi dichiarato: “Siamo contenti perché, in una realtà complicata, abbiamo realizzato qualcosa di importante e adeguato alla struttura. Intanto, la prima difficoltà è stata quella di reperire il personale, anche se questo è un problema annoso e lo abbiamo fatto ora perché, all’inizio, le somme da destinare al personale sono state convogliate verso altre emergenze da affrontare, come per esempio il potenziamento dei posti letto. Ringrazio tutto il personale sanitario per aver gettato il cuore oltre l’ostacolo; non li chiamo eroi, perché questo termine è stato fin troppo abusato.

Oggi, il nuovo reparto può contare su un cardiologo, 2 fisiatri, 2 fisioterapisti, 12 infermieri, 8 operatori socio-sanitari, 2 caposala. Alcuni di loro non sono del posto, ma hanno accettato l’incarico. Voglio chiarire che noi lavoriamo per risolvere i problemi e se non rispondiamo, come per esempio per la paventata chiusura della Camera Iperbarica, è perché stiamo trovando una soluzione, come abbiamo fatto per la sostituzione dell’unico medico che praticava l’interruzione di gravidanza; io credo nello stato laico e ho ritenuto necessario continuare a garantire un diritto e un servizio. Non è semplice, ma il nostro lavoro è anche frutto di una continua collaborazione con la Regione, che ci affianca e ci sostiene. Non bisogna mistificare e strumentalizzare le circostanze, perché questo confonde i cittadini”.

“Questo che oggi presentiamo non è un traguardo, ma un punto di partenza”. Queste le parole d’esordio del discorso del presidente Toma, che poi ha intessuto le lodi della Commissaria ad acta Flori Degrassi, con la quale collabora volentieri proprio per le spiccate capacità, pur essendo notoriamente contrario al commissariamento della sanità. Ha poi detto: “Certo, forse tutto questo si poteva realizzare prima, ma devo ricordare che siamo la prima regione in Italia riguardo la somministrazione della prima dose di vaccino. Il primo giugno saremo in zona bianca e non è un caso, perché questo risultato è il frutto dell’abnegazione di tutti gli operatori sanitari, e mi commuovo ogni volta che lo dico. Gli esperti con cui ci confrontiamo affermano che i molisani raggiungeranno l’immunità a ottobre, io, invece, dico che possiamo farcela anche prima.

Non è stato facile, ma durante l’emergenza, in maniera sinergica, abbiamo lavorato alacremente. La sanità molisana va riscritta e mi sto battendo, nella Conferenza delle Regioni, per cambiare il Decreto Ministeriale n. 70. La nuova sanità deve poggiare su tre pilastri fondamentali: la prevenzione, la cura e la medicina territoriale. La medicina territoriale, che passa anche dal rafforzamento dei presidi di Venafro e Larino, è fondamentale. Lavoreremo per incrementare le azioni sul territorio e portare risultati al più presto”.

Intorno alle 10:00…
Queste parole “edulcorate”, che mai potranno cancellare le magagne di una cattiva gestione della pandemia in Molise, non hanno fatto eco a quelle pronunciate dal Sindaco di Larino, circa un’ora prima, durante la ristretta cerimonia di inaugurazione tenutasi all’esterno del Vietri, nei pressi della Dialisi. Presenti due componenti della giunta, il vicesindaco Antonio Vesce e il consigliere Giulio Pontico, e alcuni rappresentanti del Comitato Basso Molise per Il Bene Comune e del Gruppo Articolo 32.

Dopo la benedizione del parroco Don Antonio Di Lalla, Puchetti, come si può apprendere da un video diffuso a mezzo Facebook, si è dichiarato rammaricato per il suo mancato invito alla conferenza da parte dei vertici di Asrem e Regione, sottolineando, giustamente, che le istituzioni cittadine meriterebbero più rispetto. Poi, ha ribadito, per l’ennesima volta, l’impegno profuso dalla sua amministrazione, insieme ai comitati, per difendere la causa del Vietri. Ha poi espresso grande soddisfazione per il nuovo reparto, aggiungendo che la battaglia per ridare la giusta centralità al Vietri non si ferma. Dopo il taglio del nastro, il Primo Cittadino si è staccato dal gruppo e non ha partecipato alla conferenza.

Anna Maria Di Pietro90 Posts

Nata a Roma (Rm) nel 1973, studi classici, appassionata lettrice e book infuencer, si occupa di recensioni di libri e di interviste agli autori, soprattutto emergenti.

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