Larino. Convegno sulle Comunità energetiche: sostenibilità ambientale e partecipazione attiva dei cittadini

di Anna Maria Di Pietro

L’incontro, tenutosi ieri mattina in diretta streaming e organizzato dal BIOMOLISE-Distretto Frentano, di cui il Sindaco di Larino Giuseppe Puchetti è Presidente, ha stimolato il dibattito circa la creazione di una Comunità energetica nella cittadina frentana, da estendere strategicamente in tutti i comuni ricadenti nel Biodistretto, con lo scopo di riscrivere un futuro davvero sostenibile, sottraendo il territorio molisano agli appetiti delle multinazionali dell’eolico e del fotovoltaico.

Dopo i saluti e i ringraziamenti del Sindaco, l’incontro è stato introdotto dal Presidente Onorario del Biodistretto Giovanni Di Stasi, che ha sottolineato l’importanza di recuperare e mantenere la salute dell’ambiente e degli uomini, prevedendo i pericoli che si avvicinano e si vanno ad aggiungere a quelli già esistenti in Molise. Ha detto: “Dobbiamo accettare la sfida europea circa la salvaguardia dell’ambiente, accelerando la transizione ecologica per difenderci dai cambiamenti climatici, perché il Molise, che già vive la piaga dello spopolamento, rischia di diventare una terra desolata. Bisogna ripensare alle energie pulite guardandole dal punto di vista del nostro territorio, difendendolo dall’invasione di pale eoliche e pannelli solari a terra”.

Famiano Crucianelli, Presidente del Biodistretto della Via Amerina, una delle realtà più consolidate in Italia, intervenendo ha affermato: “Il Biodistretto che presiedo è ormai operativo da circa dieci anni; siamo partiti dall’agricoltura, con i contadini operanti nel biologico e poi abbiamo esteso l’esperienza a tutte le aree economiche. La sostenibilità di un territorio dipende soprattutto dal tipo di energia utilizzata e l’efficientamento energetico è fortemente legato alla Comunità energetica. Sono tre le questioni che hanno ci hanno portato verso la scelta della Comunità energetica. La prima è la sostenibilità, sfida della nostra epoca, che però è anche conflitto perché si scontra con quei poteri che da anni hanno consolidato il sistema della insostenibilità – vedi la Ferrero con i suoi noccioleti – che causa danni ai terreni, a partire dalla perdita di fertilità dei suoli, come sta avvenendo in Pianura Padana.

Il nostro progetto è legato alla visione europea circa le energie rinnovabili, ma l’Italia ha bisogno di lavorare molto e occorre una normativa più puntuale. La seconda ragione è di carattere economico-sociale: con la comunità energetica si capovolge la piramide, e il cittadino, che oggi è al margine, torna al centro della produzione e del consumo di energia, contrastando il monopolio dell’energia, che è nelle mani di pochi, e redistribuendo equamente la ricchezza, attuando quella partecipazione attiva, che è democrazia, e che rappresenta il terzo motivo della nostra scelta. Il Biodistretto, dunque, è l’alveo naturale in cui attuare tutto questo e le Comunità energetiche sono fondamentali, perché rimettono in moto il sentimento della partecipazione. Ci si scontra, però, anche con la contraddizione di una parte del mondo ambientalista, che promuove, giustamente, le energie rinnovabili, ma sacrifica il suolo agricolo, occupandolo con i pannelli solari a terra o le con pale eoliche. Non è possibile che le zone rurali diventino le discariche per i rifiuti e per le energie rinnovabili! Sui palazzi, ma anche sui capannoni agricoli, si vedono pochissimi pannelli solari, che invece invadono i terreni coltivabili. Bisogna programmare bene per creare un’alternativa, affinché i contadini, soprattutto quelli in difficoltà, non cadano nella tentazione di cedere i propri terreni alle energie rinnovabili, a fronte di poche migliaia di euro”.

L’Assessore Quintino Pallante ha dichiarato: “Bisogna proteggere il nostro territorio dall’occupazione del suolo per le energie rinnovabili e programmare l’istituzione di zone protette. A tale scopo, ho coinvolto l’Università del Molise per sottoscrivere un Protocollo. C’è necessità di fare squadra per superare le difficoltà. Da sola la Regione non riesce a tenere a freno i grossi colossi che dalla loro hanno strumenti legislativi e finanziari relativi alle energie rinnovabili, e trovano terreno fertile nel nostro territorio, perché debole sotto vari aspetti. Per non essere travolti da queste iniziative, dobbiamo continuare sulla strada intrapresa. Il Basso Molise, per esempio, è una zona da tutelare. Partiremo, entro la fine dell’anno, con dei Piani Attuativi che porranno un freno preventivo alle richieste delle multinazionali. Preciso che la Regione Molise non ha rilasciato nessuna autorizzazione ed è completamente aperta al dialogo su questo tema”.

Andrea Ferrante, Responsabile del progetto europeo Redream, ha asserito: “Oggi c’è l’esigenza di “decarbonificare” la società, riducendo le emissioni di anidride carbonica, seguendo la strada aperta dall’Europa; bisogna ristabilire chi controlla l’energia e può produrla, visto che il secolo scorso ha considerato la produzione di energia come luogo di concentrazione di potere politico-economico. L’avvento delle energie rinnovabili ha infatti creato il concetto di prosumer, cioè il cittadino che è, al tempo stesso, produttore e consumatore di energia, che non subisce più, ma è attore, parte attiva del processo di cambiamento, accelerato soprattutto dalla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che deve essere utilizzata al meglio. Con il Progetto Redream, legato alla Comunità energetica, stiamo sviluppando un software che permette al singolo cittadino di utilizzare al meglio l’energia prodotta a livello locale, facendo di più con meno energia. C’è però bisogno di una programmazione seria, che preveda le Comunità energetiche e scongiuri la distruzione dei terreni agricoli da parte di pannelli solari e pale eoliche”. Ha poi spiegato in maniera puntuale i processi di formazione e funzionamento di una Comunità energetica.

Il Sindaco Puchetti ha ribadito l’importanza delle Comunità energetiche all’interno del Biodistretto che, avendo a cuore la salvaguardia dell’ambiente e la salute dei cittadini, non può non essere attento alla produzione di energia pulita, tanto che ha ricordato i due impianti fotovoltaici realizzati a Larino sulla palestra comunale e sul tetto della scuola e altri interventi di efficientamento energetico. Ha poi preso posizione contro la realizzazione di parchi eolici e impianti fotovoltaici, che rappresenterebbero una contraddizione per il Basso Molise, vocato all’agricoltura, all’enogastronomia e per il quale si parla di rilancio del turismo, ribadendo la necessità di individuare aree dedicate agli impianti di energie rinnovabili e suggerendo come possibile sito quello di una discarica dismessa.

Rossano Pazzagli, docente Unimol, da sempre impegnato nella salvaguardia del territorio, ha concentrato il suo intervento su una lettura “glocale” del territorio e delle crisi che sta vivendo. Ha affermato: “Il territorio è un insieme di risorse: suolo, paesaggio, somma delle relazioni tra le comunità. Il territorio, però, ha subito un lungo processo di marginalizzazione, che lo ha reso debole, indifeso. Allora, dobbiamo ridare centralità al territorio, per far riacquistare protagonismo alle realtà locali nell’orizzonte globale. Ma il Basso Molise non è inerte e questo ci dà qualche punto fermo. C’è il Biodistretto, c’è stato, pochi giorni fa, l’inserimento dell’area di Melanico, a Santa Croce di Magliano, costituita da oltre duemila ettari di terreno, nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici; c’è il tentativo di costruire un rapporto tra Regione e Università; c’è la buona volontà dei sindaci. Tutti aspetti che ci fanno ben sperare circa le Comunità energetiche, ma bisogna eliminare la fallimentare e illusoria idea del modello capitalistico dell’energia, e ce lo ha fatto capire bene la pandemia. Il risparmio energetico è la prima fonte alternativa e pulita”.

Anna Maria Di Pietro90 Posts

Nata a Roma (Rm) nel 1973, studi classici, appassionata lettrice e book infuencer, si occupa di recensioni di libri e di interviste agli autori, soprattutto emergenti.

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